Ieri pomeriggio, all’esito degli accertamenti medico-legali avviati per stabilire l’identità del giovane nord-africano che è stato arrestato dai Carabinieri di Carpi con l’accusa di aver incendiato gli uffici della Polizia Municipale di Mirandola, l’uomo è stato identificato in un magrebino di appena diciotto anni. La procedura per il suo allontanamento dal territorio nazionale ha preso le mosse il 14 maggio scorso quando, all’esito di un controllo eseguito presso la stazione Termini di Roma, il ragazzo ha dichiarato di essere un algerino ventenne; l’Ufficio Immigrazione romano, in ossequio alle disposizioni vigenti, gli ha dunque notificato una “intimazione a lasciare il territorio nazionale”.

Nel frattempo, essendo trascorsi inutilmente i sette giorni durante i quali avrebbe dovuto lasciare l’Italia, il 20 maggio 2019 è stato emesso l’ordine di espulsione.
La più recente traccia dei suoi movimenti si registra poco dopo la mezzanotte di ieri quando, notato lungo una strada di Camposanto da un marocchino regolarmente soggiornante in Italia, è stato accompagnato dinanzi alla sede della Croce Blu, dove è stato prelevato per essere accompagnato, in stato di ipotermia, presso il Pronto Soccorso di Mirandola, dove si è dichiarato un marocchino minorenne; da lì, però, si è pressoché subito allontanato.
Ieri pomeriggio, in sede di interrogatorio presso la Procura di Modena, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alle ore 18.00 è stato associato presso la Casa Circondariale di Modena.

Intanto si è svegliato questa mattina, dopo che è stata tolta la sedazione, il paziente ricoverato all’Ospedale di Ravenna, ma la sua prognosi rimane riservata. È il caso più grave tra i feriti dell’incendio sviluppatosi nella notte di ieri, 21 maggio, alla palazzina di via Roma a Mirandola.

Rimane ricoverata anche la seconda paziente grave, trasportata ieri all’Ospedale di Vaio a Fidenza, ma le sue condizioni migliorano: anche lei si è svegliata e respira autonomamente. Sono programmati nuovi trattamenti in camera iperbarica per oggi e domani.

Hanno passato la notte in osservazione all’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola i due pazienti dimessi da Fidenza ieri pomeriggio (tra cui il minore accompagnato dalla madre, anche lei coinvolta nell’incendio): in giornata saranno eseguiti tutti gli accertamenti necessari in base ai rispettivi quadri clinici. Saranno dimessi oggi, infine, i tre minori ricoverati a Carpi.

Nel frattempo il Comune di Mirandola fa sapere che hanno trovato una pronta sistemazione le famiglie sfollate a causa dell’incendio dello stabile che ospitava nove alloggi e la sede della polizia municipale. Delle 21 persone che abitavano negli appartamenti di edilizia residenziale di via Roma, dieci hanno trovato alloggio nelle nuove microresidenze realizzate dopo il sisma dall’Azienda pubblica Servizi alla Persona (Asp) dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Nove persone sono state sistemate a San Prospero e una a Mirandola. Nel frattempo si sta già verificando ricostruzione degli alloggi di via Roma.

La Polizia municipale, che con grande impegno e professionalità ha garantito anche in una situazione così difficile la continuità dei servizi necessari alla comunità, è stata intanto sistemata in due sedi provvisorie: a San Possidonio, nelle ex scuole elementari ricostruite dopo il terremoto, e a Mirandola, in alcuni spazi del nuovo municipio. La sede di via Roma sarà ristrutturata, ma con tempi più lunghi degli alloggi, per gli ingenti danni subiti. Per questo motivo si troverà una soluzione “intermedia”, a medio termine, in centro storico a Mirandola, per garantire la presenza dei vigili sul territorio.

L’Amministrazione comunale e la Polizia municipale di Mirandola fanno sapere di avere ricevuto moltissima solidarietà e vicinanza da parte dei cittadini mirandolesi e decine di messaggi di sostegno per come è stata gestita l’emergenza.

Il primo pensiero di tutti va alle vittime, ai feriti e ai loro famigliari. A tutti loro è stato dedicato il minuto di silenzio osservato, alle ore 12 di mercoledì 22 maggio, nella sala giunta del Municipio e negli uffici pubblici.

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