Il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore e la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi sono i promotori di un corso di Dottorato di Ricerca industriale internazionale, unico a livello mondiale, in Reggio Childhood Studies.
Le domande di ammissione vanno presentate ad Unimore dalla uscita del bando in G.U., prevista per la fine di maggio, fino al 20 giugno; in luglio ci saranno i colloqui e le selezioni per attribuire 9 posti, 8 con borsa di studio triennali coperte in parte dei finanziamenti del Miur e in parte dalla generosità di un pool di donatori che include Farmacie Comunali Riunite, Iren, Fondazione Manodori, Unindustria e Wonderful Education.

I vincitori inizieranno a lavorare su progetti di ricerca concordati con la Fondazione e il Collegio dei docenti, e costituiranno una comunità permanente di ricerca insediata al Centro Internazionale.
Del collegio fanno parte il Professor De Giorgi, vincitore del premio della Società Italiana di Pedagogia, la Professoressa Elena Esposito, vincitrice di un bando ERC, la Professoressa Carla Rinaldi, Presidente della Fondazione e vincitrice del Premio Lego nel 2015, e altri studiosi dei dipartimenti di Comunicazione ed Educazione di Unimore, Harvard, Sydney e Denver. Il collegio è coordinato dal Direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, il Professor Alberto Melloni, Accademico dei Lincei.

Il corso, che ha un’impronta internazionale, formerà ricercatori che si approcceranno all’educazione a partire dall’esperienza educativa di Reggio Emilia, che si basa una idea di bambino/essere umano portatore di diritti e di potenzialità, protagonista di processi di apprendimento e delle relazioni che generano conoscenza. Questa esperienza educativa ha suscitato ampio interesse da parte di studiosi di tutto il mondo, come Howard Gardner e Jerome Bruner, cui fu conferita dalla città del Tricolore la cittadinanza onoraria nel 1997 e da Unimore la laurea ad honorem nel 2003 in Scienze della formazione primaria.

Il corso, pertanto, si focalizza su una molteplicità di saperi e discipline che includono: la costruzione di saperi multidisciplinari – pedagogia, filosofia e psicologia; l’architettura degli spazi e delle relazioni come elementi fondamentali dell’apprendimento; il gioco come processo di apprendimento; le tecnologie digitali in relazione alle tecnologie analogiche come occasioni per favorire l’espressione dei cento linguaggi dell’essere umano; la neuroscienza come disciplina per interpretare apprendimento e comportamento; l’alimentazione e la ricerca sul cibo come strumento per costruire comunità.
La socio-costruzione del sapere e della conoscenza, la teoria dei cento linguaggi, il meaning making process e la documentazione pedagogica costituiscono la cornice e l’ispirazione di tali studi e ricerche.

“Questa esperienza – afferma il prof. Alberto Melloni di Unimore, Direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane che coordina il collegio docente della Scuola – è il frutto di vent’anni di lavoro nei quali il Dipartimento, la Fondazione e tutto il sistema hanno sviluppato relazioni stabili, come testimoniato anche dal fatto che la Presidente della Fondazione Reggio Children è nostra docente da anni. Gli spazi del Malaguzzi sono stati affittati ai nostri corsi di laurea. Il clima di reciproca fiducia è cresciuto nel tempo e dunque era maturo il momento in cui questa straordinaria esperienza educativa, nella sua autonomia formalizzata dalla struttura del dottorato industriale, potesse dialogare col sistema del dottorato. Ed è stato merito della prontezza con cui la città e l’amministrazione hanno risposto al nostro appello se già in questo XXXV ciclo abbiamo potuto avviare un gruppo di ricerca che porterà idee e conoscenze”.

“Questo percorso rappresenta una significativa tappa in una storia di collaborazione – afferma la Presidente di Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi – tra l’Università di Reggio Emilia e Fondazione Reggio Children. Partendo dall’assunto che l’educazione è un fatto pubblico, che chiama intorno a sé la corresponsabilità delle Istituzioni, della società civile e dei singoli, in una dimensione di dibattito aperto e di confronto, questa collaborazione rappresenta per la città di Reggio Emilia, come testimoniato dalla fondamentale partecipazione di enti, istituzioni e imprese a costruire un percorso partecipato, di ricerca e innovazione”.

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