La Giunta ha proposto al Consiglio Comunale di Bologna una delibera di variazione di bilancio dell’Istituzione Biblioteche in cui, l’Area Educazione, Istruzione, e Nuove generazioni trasferisce un milione di euro da destinare alla realizzazione di due progetti, curati dalle Biblioteche di Quartiere e dedicati a persone con fragilità, nell’ambito degli obiettivi PON Metro.

“Questi due progetti, previsti per l’autunno prossimo, sono dedicati a giovani e giovani adulti che non studiano e non hanno un lavoro, ma anche alle persone che per motivi diversi vivono una condizione di fragilità o di isolamento – dichiara Matteo Lepore, assessore alla Cultura del Comune di Bologna -. Grazie a queste azioni insegneremo ai ragazzi tecniche di scrittura innovative per produrre testi capaci di raccontare i nostri servizi e il nostro territorio e formeremo operatori dedicati alla lettura ad alta voce e alla mediazione culturale e sociale, capaci di raggiungere le persone più fragili per trasmettere la vicinanza della comunità. Una grande attenzione sarà poi dedicata alla diffusione dei prodotti culturali che in questo contesto prepareremo e che vogliamo rendere facilmente disponibili a tutti, grazie alle più innovative piattaforme web”.

I due progetti
Entrambi i progetti sono stati immaginati nell’ambito delle linee del “Patto per la Lettura di Bologna” che vede l’Istituzione Biblioteche in prima linea negli obiettivi di promozione del libro e della lettura in tutte le sue forme.

“Scrittura e racconto dei territori. Saper comunicare, descrivere, raccontare”.
E’ il progetto rivolto a giovani e giovani adulti che non studiano e non lavorano e si pone l’obiettivo di sviluppare competenze di scrittura volte alla produzione di testi che possano raccontare il territorio dei quartieri e le biblioteche che vi operano, come luoghi pubblici di libero accesso per tutti, crocevia di incontri e punti di scambio e socialità, e diffonderli poi, sia in forma cartacea che digitale, utilizzando le più innovative piattaforme web. I ragazzi e le ragazze che vorranno partecipare saranno impegnati in una parte formativa teorica volta all’apprendimento delle tecniche di scrittura e all’analisi dei contesti, che si svolgerà nelle sedi delle biblioteche di quartiere e in una parte più pratica che prevede workshop, partecipazioni a convegni e iniziative a tema e la produzione e pubblicazione di elaborati – con momenti anche pubblici di racconto e restituzione del lavoro svolto – e un periodo di attività lavorativa nell’ambito di start-up strettamente collegate alla città e alle sue istituzioni culturali.

“Anim-azione. Lettura ad alta voce”
Questo progetto prenderà il via con un bando rivolto agli enti del Terzo Settore ai quali verranno richieste proposte per la formazione di ragazzi e ragazze che, partendo dal patrimonio librario dell’ Istituzione, siano in grado di trasformare i testi in “azioni” di lettura pubblica e di animazione sociale del territorio, ovvero per la formazione di mediatori di cultura e socialità. L’attività oggetto di questa formazione sarà rivolta soprattutto ai soggetti più fragili e più esposti ai rischi di emarginazione, solitudine, povertà, educativa e linguistica, come le persone anziane, ammalate o costrette ad una condizione di isolamento e fragilità, ma anche alle scuole e alle realtà sociali del territorio. In particolare la capacità di lettura ad alta voce potrà essere utilizzata anche per la produzione di materiali digitali per l’ascolto attraverso l’uso di supporti idonei come podcast, audio libri e video.
Il progetto, che prevede la realizzazione di due laboratori sperimentali da realizzare rispettivamente nell’area est e nell’area ovest della città, si pone in forte connessione col progetto precedente “Scrittura e racconto dei territori” e prevede, oltre ad un approfondimento storico e culturale sulla lettura ad alta voce e una contestualizzazione del lavoro nella realtà territoriale in cui è inserito, anche workshop, stage, partecipazione a convegni e iniziative a tema, con attività dimostrative di restituzione pubblica del lavoro svolto e un periodo di attività lavorativa, attraverso la creazione di una start-up che possa preludere a una successiva struttura permanente di carattere artistico-professionale, strettamente collegata sia alla città che alle sue istituzioni culturali.

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