I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pesaro e Urbino e del Nucleo Operativo della Compagnia di Fano, all’alba del 1° maggio, a Pesaro (PU), San Pietro in Casale (BO) e Melissa (KR), in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Pesaro, hanno arrestato gli autori dell’efferato omicidio di Sesto Grilli, il 74enne pensionato rinvenuto cadavere, imbavagliato e legato ad una sedia, nel soggiorno della sua casa di San Lorenzo in Campo (PU) la notte del 17 marzo scorso.

Quattro gli arrestati, tutti originari della Calabria: N.D., 28enne disoccupato residente a Pesaro città da molti anni; il fratellastro F.D., 40enne, disoccupato con una lunga permanenza in Germania e da poco rientrato in Italia, prima a Pesaro e poi a Melissa; D.L., 34enne e M.C., 28enne, operai in un’azienda di facchinaggio dell’interporto di Castel Maggiore (BO), entrambi con dimora a San Pietro in Casale.

La scena del crimine presentata ai carabinieri e poi al magistrato ed al medico legale era efferata: il corpo di Sesto Grilli giaceva a terra, bloccato ad una sedia con del nastro telato che gli avvolgeva mani, torace e viso. Presentava una vistosa ferita alla testa che aveva provocato una copiosa fuoriuscita di sangue. Le indagini dei carabinieri, grazie anche alle preziose testimonianze di persone che lo avevano conosciuto, ricostruivano le abitudini di vita della vittima ed il giro di amicizie e conoscenze. E’ emerso così che Sesto Grilli aveva contatti con tantissime persone, di diversa estrazione sociale, e che era solito concedere dei prestiti di somme di denaro. Aveva la passione per la campagna, per l’allevamento di animali da cortile e per la “morra”; in questo antico gioco tra l’altro era assai abile tanto che con un compaesano erano soliti vincere i tornei organizzati in tutte le Marche. Confrontando queste risultanze con i tabulati del traffico telefonico della vittima, si individuava un uomo di origini calabresi già residente a Pesaro e a Fano e da qui il figlio N.D., come detto rimasto a vivere a Pesaro dopo che il padre aveva fatto rientro nella terra natia. Partendo da lui sono stati individuati il fratellastro F.D. e poi D.L. e M.C. Questi ultimi avevano raggiunto Pesaro il pomeriggio precedente l’omicidio e si erano riuniti con i due fratellastri.

La Citroen C3 nella disponibilità di N.D. la sera dell’omicidio per ben due volte aveva fatto la spola tra Pesaro e San Lorenzo in Campo, percorrendo l’autostrada A14 e le relative strade provinciali dove alcune telecamere di sorveglianza l’avevano filmata. E la seconda volta lo aveva fatto nell’orario compatibile con quello dell’omicidio di Sesto Grilli, mentre i telefoni dei quattro si collegavano ai ponti ripetitori ubicati lungo il tragitto tra Pesaro e San Lorenzo in Campo. Quindi sui quattro si sono concentrate le indagini dei carabinieri, che hanno coinvolto anche i comandi dell’Arma delle province di Bologna e Crotone. Grazie ad alcuni escamotage sono stati acquisiti i campioni biologici di ognuno di loro, dai quali il R.I.S. dei carabinieri di Roma ha estrapolato i profili genetici per il confronto con i reperti individuati sulla scena del delitto: infatti, due profili genetici ignoti corrispondevano con quelli di due dei quattro arrestati. Nei prossimi giorni verranno effettuati gli interrogatori di garanzia e svolti ulteriori accertamenti al fine di chiarire le singole posizioni e la dinamica di quanto avvenuto.

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