Si è svolta nella serata di ieri, martedì 23 aprile, la prima assemblea tra i lavoratori impiegati negli appalti delle biblioteche comunali di Modena (Delfini, Crocetta, Rotonda, Poletti e Giardino) e i sindacati Filcams/Cgil, Fp/Cgil e Fisascat/Cisl, dopo la notizia dell’affido dell’appalto alla cooperativa Macchine Celibi con un ribasso del 14%.
Una riunione partecipata e coinvolgente, 26 i lavoratori presenti sui circa 40, che non hanno mancato di confermare il proprio malessere emerso dopo la notizia.
“Prendiamo atto di quanto dichiarato da alcuni esponenti politici nei giorni scorsi” dichiarano i sindacalisti Alessandro Santini e Giada Catanoso per la CGIL e Patrice Zemo per la CISL, “ossia che quella percentuale di ribasso vale 370.000 euro. E’ di questo che parliamo, di un taglio di quasi 400.000 euro che nessuno, oggi, è in grado di capire come possa coesistere con il mantenimento dello stesso servizio previsto dal capitolato”.

Una vicenda che lascia con l’amaro in bocca i lavoratori, ennesime vittime di un sistema che gioca al risparmio senza tenere conto delle persone e dei servizi prodotti per il cittadino.
I lavoratori sono disposti a battersi in ogni modo per contrastare qualunque tentativo di ledere la loro dignità e di peggiorare le condizioni lavorative e un servizio che oggi è tra i fiori all’occhiello della città di Modena.
Si stanno organizzando a partire da maggio volantinaggi davanti alle sedi delle cinque biblioteche, per informare gli utenti delle biblioteche di quanto potrebbe avvenire nei prossimi giorni, per segnalare ai cittadini che non sono solo l’orario di lavoro e il salario di questi dipendenti ad essere a rischio, ma il servizio stesso. E per far capire che rispetto ai dipendenti diretti, quasi come fossero figli di un dio minore, dipendono da appalti ed hanno condizioni lavorative decisamente peggiori.

“C’è tanta amarezza tra i lavoratori, ma c’è anche la volontà di opporsi ad eventuali attacchi ai propri diritti” proseguono i sindacalisti, “non si esclude nulla a questo punto. Solleciteremo un incontro al Comune di Modena e alla cooperativa subentrante e, qualora le verifiche sulla gara dessero il via al cambio di appalto dal 1° giugno, deve essere chiaro sin d’ora che a parità di servizio dovrà corrispondere parità di trattamento”.

I lavoratori, infatti, si batteranno per difendere le proprie condizioni di lavoro e per continuare a elargire la solita qualità di un servizio strettamente legato alla cultura e all’istruzione, ma hanno anche già chiarito che si opporranno a qualunque forma alternativa di assunzione, come potrebbe essere quella di diventare, forzatamente, soci della cooperativa subentrante.
“Le risposte non ci sono ancora tutte – proseguono Cgil e Cisl – ma non ci accontentiamo di qualche slogan o delle rassicurazioni di chicchessia. Attendiamo di vedere in concreto cosa ci sarà sul tavolo, ribadendo che, a oggi, il mandato dei lavoratori è quello di respingere qualsiasi deroga in negativo”.

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