Un primo contatto per tranquillizzare la vittima, poi l’incontro e un consistente ordine di stoviglie da pagare con fattura a 90 giorni da intestare ad una ignara azienda bolognese di cui millantava essere il titolare.

In questo modo un astuto truffatore ha raggirato un’azienda della provincia di Prato acquistando in un unico ordine, mai pagato, ingenti partite di stoviglie per un controvalore di circa 120.000 euro.

Quando l’azienda a cui sono poi giunte le fatture ha eccepito l’estraneità agli acquisti, l’altra azienda, quella della provincia di Prato, legalmente rappresentata da un’imprenditrice reggiana, materializzato di essere stata raggirata, si è rivolta ai carabinieri di Gattatico formalizzando la denuncia.

Attraverso la ricostruzione di un identikit e l’osmosi informativa con gli altri reparti dell’Arma, i militari di Gattatico hanno indirizzato le loro attenzioni su un profilo rispondente al truffatore, sia per corrispondenza somatica, sia per analoghi precedenti commessi in altre realtà provinciali italiane. Tra gli incontrovertibili elementi di responsabilità nei confronti dell’uomo a cui sono risaliti, un 50enne napoletano, c’è anche il certo riconoscimento, in sede d’apposita seduta, ad opera della vittima e dei dipendenti dell’azienda raggirata.

Un colpo che potrebbe essere la punta di un iceberg di una più ampia condotta truffaldina, su cui ora si stanno concentrando le indagini.

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