La ‘Ndrangheta? È “come la gramigna: un’erba infestante, fortemente resistente, che si adatta a diversi habitat, che riesce a mettere radici lunghe fino a due metri ovunque un nodo tocchi il suolo”. È questa la tesi sostenuta in “Operazione Aemilia”, la coraggiosa inchiesta giornalistica che venerdì 29 marzo alle ore 19, sarà presentata a Soliera nella sala consiliare del Castello Campori, per un incontro aperto alla cittadinanza.

Saranno presenti l’autrice del libro Sabrina Pignedoli, giovane giornalista e corrispondente per Il Resto del Carlino, e Vincenza Rando, responsabile nazionale dell’ufficio legale di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Sarà il sindaco di Soliera Roberto Solomita a introdurre un tema molto delicato del quale non si parla abbastanza. Il dibattito nazionale viene infatti veicolato su altri argomenti (per esempio l’immigrazione), lasciando in secondo piano l’inquietante pervasività nel territorio italiano della criminalità organizzata.

Pignedoli e Rando rappresentano un esempio luminoso di due donne che, con competenza e determinazione, si occupano di temi rilevantissimi per la salute della società civile. Pignegoli si occupa di ‘ndrangheta dal 2010 e, a seguito di Aemilia, la maxi operazione antimafia partita nel gennaio del 2015 che ha colpito la cosca Grande Aracri e i suoi legami sparsi nel territorio emiliano, ha deciso di scrivere questo libro con l’obiettivo di far comprendere i meccanismi che permettono al fenomeno ‘ndranghetista di diffondersi e radicarsi ovunque, dal sud al nord Italia fino all’estero. Un libro, dunque, che racconta la scomoda verità, da alcuni ignorata e dai più sottaciuta, della radicata presenza della ‘ndrangheta in diverse città emiliane, compresa Brescello, l’iconico paese di Peppone e Don Camillo). Ingresso libero.

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