Interi reparti chiusi oggi nelle strutture sanitarie private modenesi per lo sciopero regionale dei lavoratori della sanità privata, proclamato dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da dodici anni. Un centinaio di lavoratori ha partecipato in mattinata al presidio davanti a “Villa Igea”, il cui direttore amministrativo è presidente provinciale Aiop (Associazione italiana ospedalità privata).

«Lo sciopero ha avuto un’alta adesione, ma ci spiace comunicare che né i sindacati né i lavoratori sono stati ricevuti dai rappresentanti modenesi di Aiop – dichiarano Chiara Malagola (Fp Cgil Modena), Patrizia De Cosimo (Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Giuseppe Belloni (Uil Fpl Modena) – Ad aggravare la situazione informiamo che non sono stati pubblicati nelle singole unità operative gli elenchi dei lavoratori precettati, non sono stati stabiliti i contingenti minimi essenziali previsti per la sanità e non è stata informata preventivamente la cittadinanza degli eventuali disagi causati dallo sciopero, che ha paralizzato l’attività ordinaria. Ci risulta, inoltre, che anche a Modena, come in altri territori della regione, strutture della sanità privata hanno fatto programmazione dei turni con liberi professionisti e collaboratori occasionali. Contro questo grave atteggiamento ci riserviamo di procedere con denunce per comportamento antisindacale alla commissione nazionale di garanzia per gli scioperi. Speriamo che le parti datoriali della sanità privata la smettano di fare orecchie da mercante e ascoltino le richieste alla base dello sciopero, cominciando seriamente a trovare le risorse per rinnovare i contratti dei propri dipendenti».

A livello regionale la sanità privata occupa circa 7.500 persone e gestisce il 25% dei posti letto e delle prestazioni sanitarie pubbliche, con un fatturato annuo di oltre 730 milioni di euro. A Modena e provincia sono quasi 700 i lavoratori delle strutture sanitarie, accreditate e non, con il servizio sanitario nazionale, quali Hesperia Hospital, Villa Igea, casa di cura Fogliani, ospedale Villa Rosa, Poliambulatorio Chirurgico Modenese, Villa Pineta di Gaiato (Pavullo).

«L’ultimo rinnovo contrattuale normativo risale al 2005 e al 2007, i dipendenti da allora non hanno avuto nessun aumento economico e nessun riconoscimento professionale, malgrado sia evidente come queste aziende garantiscano prestazioni pubbliche ai cittadini attraverso il fondamentale lavoro di infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari e personale amministrativo sempre più qualificato – ricordano i sindacati – Tutto ciò nonostante il “mercato della salute” sia significativamente garantito dall’accreditamento pubblico.

Queste aziende hanno continuato a fare utili anche in questi anni, ma dal 2007 negano il rinnovo contrattuale ai loro dipendenti. In pochissime occasioni gli utili sono stati distribuiti ai dipendenti come produttività. I lavoratori e le lavoratrici della sanità privata chiedono un giusto salario e la valorizzazione professionale. Consideriamo che, a parità di qualifica, il loro stipendio è inferiore di 2-300 euro rispetto ai dipendenti pubblici».

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl respingono la posizione delle aziende, che vorrebbero prima avere aumenti sulle tariffe dell’accreditamento per poi riconoscere aumenti ai lavoratori.

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