Erano oltre centoventi gli imprenditori che hanno assistito al dibattito condotto dal direttore di Trc Ettore Tazzioli con il governatore regionale Stefano Bonaccini, il presidente della CNA Emilia Romagna Dario Costantini, e quello della CNA modenese Claudio Medici.

Ad aprire i lavori proprio Medici, che nella sua relazione ha rivendicato il ruolo delle PMI nei brillanti risultati economici dell’Emilia Romagna. Risultati che parlano di un Pil che a fine anno crescerà dell’1,4% (+1,2% le previsioni per il 2019) e di una disoccupazione ancora in calo (5,9% nel 2018, 5,7% nel 2019).

“Da quattro anni siamo la prima regione italiana per livelli di crescita, abbiamo la quota di export procapite più alta d’Italia, cresciamo ormai da 15 trimestri consecutivi”, ha sottolineato con legittima soddisfazione Bonaccini, che ha poi elencato i provvedimenti che la Regione si appresta a prendere con l’approvazione del bilancio, per oltre il 70% destinato a sostenere la sanità emiliano romagnola. “Innanzitutto, il taglio del super ticket. Per i nuclei familiari sotto i centomila euro, poi la riduzione dell’IRAP per le imprese della montagna, infine un miliardo di investimento per i prossimi tre anni. Azioni che nascono dal fatto che la nostra è una delle tre regioni italiane meno indebitate, perché a differenza di altri noi pensiamo che i nostri figli non staranno meglio se avremo più debito”.

Apprezzamenti, ma anche rilievi, nella relazione di Claudio Medici. Ad esempio, per un sistema di incentivi all’export che privilegiano ancora la grande impresa, al pari delle politiche formative. Ma il presidente della CNA modenese ha anche stigmatizzato la manovra antismog, in particolare il bando per la sostituzione dei veicoli inquinanti, che prevede finanziamenti per veicoli difficilmente reperibili sul mercato. “Anticipando al 2020 la manovra antismog abbiamo fatto un azzardo senza avere chiaro del tutto le difficoltà che avremmo creato alle nostre imprese”, ha ammesso Bonaccini.

Si è parlato anche della legge urbanistica regionale e della sua applicazione a livello territoriale, che ha originato alcune distorsioni, come avvenuto proprio a Modena. “La legge – ha detto il governatore – prevede che i diritti acquisiti non vengano toccati. Mi pare che oggi ci sarebbe bisogno di uniformità nell’adozione di questo strumento, ma ciò non toglie che ad oggi si sia costruito troppo e che sia venuto il momento di sostenere, con incentivi e defiscalizzazioni, interventi sul patrimonio abitativo esistente”.

Toccato anche l’argomento rifiuti (“ho chiesto un sforzo alle multiutility del territorio per lo smaltimento dei rifiuti speciali del nostro territorio, ma un Paese non può vivere senza termovalorizzatori nei diversi territori, sperando che siano gli altri a farsi carico dei propri rifiuti”), viabilità (“la nostra regione intercetta l’80% delle merci e delle persone che attraversano il Paese, abbiamo bisogno di infrastrutture”), e di autonomia legislativa (“che non implica avere più soldi di Roma, ma avere la gestione di alcune competenze, con vantaggi per tutti).

Dario Costantini, presidente regionale di CNA, ha rivendicato l’utilità del Patto per la Competitività, che ha nell’Associazione uno dei suoi protagonisti: “nel 2018 siamo andati in Regione 342 volte per ottenere, in modo costruttivo e trasparente, interventi per le PMI”.

Pungolato sulla necessità di sostenere il credito delle aziende artigiane, Bonaccini ha concluso annunciando lo stanziamento di 10 milioni in tre anni alle imprese emiliano romagnole.

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