Il Comune di Reggio Emilia ha sottoscritto, in accordo con le principali sigle sindacali – Cgil Reggio Emilia, Cisl Reggio Emilia, Uil Reggio Emilia- il Protocollo d’intesa per l’attuazione su scala territoriale della Legge regionale 18 del 2016 “per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”.

Il documento contiene linee di indirizzo concordate tra le parti per rafforzare ulteriormente il presidio sul tema della prevenzione e contrasto ad ogni tentativo di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata, di imprese regolari e di cooperative spurie, attraverso misure efficaci e un’azione coordinata di tutela dei diritti fondamentali del lavoro, il corretto funzionamento del sistema degli appalti, il contrasto all’evasione fiscale e contributiva, al caporalato, alla corruzione e ad ogni altra manifestazione di attività economiche illegali.

In tal senso, il Protocollo si inserisce nel solco delle tante iniziative che enti locali e parti sociali hanno messo in campo in questi anni: tra queste, in particolare l’istituzione a giugno 2018 della consulta della legalità.

“In una fase indubbiamente caratterizzata da una ripresa economica e occupazionale importante in diversi settori – dicono il sindaco Luca Vecchi e il vicesindaco Matteo Sassi – è fondamentale assicurare la qualità di questo stesso sviluppo con particolare riferimento alla tutela dei diritti e alla sicurezza del lavoro. Abbiamo bisogno di applicare con competenza e intelligenza buone norme che già esistono sul presidio alla legalità, e questo Protocollo si pone tra questi obiettivi”.

“Quello che si firma oggi è un protocollo importante – dichiarano i rappresentanti delle sigle sindacali Ramona Campari della Cgil, Margherita Salvioli Mariani della Cisl, e Ferdinando Guidetti della Uil, quest’ultimo sottoscriverà l’accordo in un momento successivo –. Questo documento impegna tutte le parti firmatarie a mantenere alto il livello di vigilanza, per evitare l’allargarsi delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio, con particolare attenzione al mercato del lavoro, in una fase in cui la ripresa economica non è accompagnata da una maggiore qualità del lavoro. Cgil, Cisl e UIl valutano positivamente anche l’impegno del Comune di Reggio Emilia ad estendere e far applicare il Protocollo alle proprie partecipate”.

Per quanto riguarda il settore degli appalti pubblici, nello specifico, il Protocollo prevede un ulteriore impegno delle parti a rafforzare nei bandi di gara i requisiti qualitativi e reputazionali delle aziende che concorrono, valorizzando idonee certificazioni aziendali quali il rating di legalità, l’iscrizione alle White List e agli elenchi di merito. Viene inoltre ribadita l’obbligatorietà dell’applicazione del Contratto collettivo nazionale di lavoro nazionali e territoriali di settore, in base alle tipologie di servizi prevalenti, anche da parte dei subappaltatori, sottoscritto tra le associazioni di impresa e le associazioni sindacali maggiormente rappresentative,

Il documento sottolinea l’impegno dell’Ente comunale ad adottare, quale criterio selettivo per l’aggiudicazione degli appalti, l’offerta economicamente più vantaggiosa in luogo di quella al massimo ribasso, inserendo soprattutto negli appalti che riguardano i servizi alla persona, gli standard di riferimento e di risultato attesi con relativi criteri e strumenti di verifica, ritenuti indispensabili per la qualità del servizio.

Comune e sigle sindacali si impegnano inoltre a prevedere, in qualità di stazioni appaltanti, l’obbligatorietà da parte dell’aggiudicatario subentrante della clausola sociale per l’inserimento del personale impiegato dall’appaltatore uscente, garantendo occupazione e condizioni contrattuali, anche in considerazione del Protocollo d’intesa per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e per l’affidamento di servizi socio assistenziali ed educativi.

Viene infine ribadita la raccomandazione rivolta agli affidatari degli appalti ad eseguire in proprio l’oggetto dell’appalto della concessione, limitando dunque il ricorso al subappalto, e la previsione di uno specifico sistema sanzionatorio all’interno del bando di gara, legato al mancato rispetto degli obblighi contenuti nell’offerta, compresa la rescissione dell’appalto stesso.

A tale proposito il Comune, in qualità di stazione appaltante, si impegna a rafforzare il sistema dei controlli e di verifica delle clausole contenute nei contratti di affidamento dei lavori pubblici.

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