La crescita delle imprese straniere è un dato oramai quasi strutturale in Emilia-Romagna, dove hanno un ritmo superiore a quello nazionale, sia lo sviluppo della base imprenditoriale estera regionale, che risulta il più rapido dal 2015 nel trimestre, che la flessione delle imprese non straniere, che non cessa. Al 30 settembre le imprese attive straniere salgono a quota 48.162 (l’11,9 per cento del totale) con un aumento in un anno di 1.412 unità, pari al +3,0 per cento, il più rapido registrato dal 2015.

A livello nazionale, la crescita delle imprese straniere (oltre 536 mila, pari al 10,4 per cento del totale) risulta inferiore (+2,3 per cento), come anche la diminuzione delle altre imprese (-0,2 per cento) è più contenuta. Questi sono i dati più rilevanti del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese straniere diminuiscono solo in tre regioni italiane. L’Emilia-Romagna è la terza regione per crescita, dietro Campania e Lazio, precede la Lombardia (+2,4 per cento) e stacca il Veneto (2,1 per cento). Peraltro, in Lombardia e Veneto la flessione delle imprese non straniere è più contenuta di quella emiliano-romagnola.

I settori. La tendenza alla crescita delle imprese straniere è dominante in tutti i macro settori di attività economica. L’espansione si concentra nei servizi (+859 imprese, +3,6 per cento) che trainano quella complessiva. Deriva più dal rapido incremento nell’aggregato degli altri servizi (+643 imprese, +5,2 per cento) che dall’aumento nel commercio (+212 imprese, +1,8 per cento). Si mantiene elevata la crescita della base imprenditoriale estera dell’industria (+4,2 per cento, +205 unità) e accelera nelle costruzioni (+1,3 per cento, +228 unità), mentre in entrambi i settori le imprese non straniere si riducono dell’1,8 per cento. Infine, la crescita è rapida in agricoltura (+5,0 per cento), ma è un settore che resta ancora marginale per le imprese estere.

La forma giuridica. La spinta deriva sempre innanzitutto dalle ditte individuali (+818 unità, +2,1 per cento), pari l’81,6 per cento delle imprese straniere, ma sempre più anche dalle società di capitali, che crescono più rapidamente (+593 unità, +13,9 per cento), sostenute dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Questa ha contribuito però a comprimere la dinamica delle società di persone (+0,2 per cento). Diminuiscono invece leggermente le cooperative e i consorzi (-0,7 per cento).

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