La produttività delle piccole imprese in Emilia-Romagna è seconda in Italia (alle spalle della sola Lombardia) e arriva a sfiorare quella della Germania. Il valore aggiunto per addetto nelle piccole imprese della nostra regione, infatti, è misurata in 40.000 euro, alle spalle della Lombardia con 46.200 e davanti a tutte le altre regioni esclusa la provincia autonoma di Bolzano. L’Emilia-Romagna, in questa classifica, sfiora il livello tedesco (42.000 euro di valore aggiunto per addetto).

Il dato viene dall’ufficio studi nazionale di Lapam Confartigianato e conferma il dinamismo delle piccole imprese emiliane, in particolare dell’area Modena-Reggio Emilia-Bologna che rappresenta il cuore non solo geografico della regione.

“La micro e la piccola impresa – fa notare Lapam Confartigianato -, che per la sua natura intrinseca organizza i processi produttivi basandosi sulla relazione stretta e personale tra imprenditore, collaboratori, clienti e fornitori, è la protagonista della cosiddetta ‘altra innovazione’, rappresentando, inoltre, il tessuto connettivo del territorio, con una maggiore presenza nei piccoli comuni. Tutto questo in un contesto non positivo, soprattutto a livello internazionale, con minacce di dazi e sanzioni che intensificano i rischi sul fronte del commercio internazionale”.

Una escalation protezionistica determinerebbe effetti recessivi pari allo 0,7% del PIL nel 2019, stima il rapporto di Confartigianato Lapam. Sul mercato degli Stati Uniti, dove si concretizzano i primi effetti del protezionismo, tra le quattro maggiori regioni esportatrici nel 2017 la l’Emilia-Romagna è seconda con un +6,5% dietro la Lombardia (+ 12,8%) e davanti a Veneto con +3,9% e Piemonte con +3,4%. Nel primo semestre del 2018 la crescita dell’export dell’Emilia Romagna cresce ancora del 4,6%, più della Lombardia che si ferma al 3,8% e al Veneto (che cala dello 0,8%), dietro al solo +8% del Piemonte.

“L’economia dell’Emilia-Romagna – conclude Lapam Confartigianato – conferma numeri importanti anche e soprattutto grazie alle piccola impresa diffusa. Ragione di più per sostenerla in modo pieno. E’ per questo che chiediamo, nella Legge di Bilancio, di seguire le proposte che come associazione stiamo portando: sostenendo la piccola e media impresa sosteniamo l’intero Paese”.

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