“Troppi i modenesi penalizzati dallo stop al traffico e dal blocco dell’Euro 4. Sarebbero oltre 40.000 le auto ferme solo in città e lo stop riguarda anche Carpi, Sassuolo, Castelfranco, Formigine. Colpiti i pendolari, chi lavora con mezzi commerciali e i centri storici che si svuotano a favore dei centri commerciali. Rischio salasso anche per chi ha auto acquistate da meno di 10 anni: multe salate per chi sgarra e nessun incentivo”.

Stefano Bargi interviene in modo critico nel primo giorno dello stop alla circolazione deciso dalla regione Emilia Romagna. “Oltre all’evidente inutilità della misura e ai disagi che porta alle famiglie Modena e la sua provincia risultano particolarmente penalizzate a causa della presenza di molti Comuni con più di 30.000 abitanti”, spiega Bargi, non solo il capoluogo infatti è coinvolto nello stop al traffico ma anche i comuni limitrofi da e verso i quali si muovono numerosi pendolari. “La misura regionale prevede l’applicazione dello stop nei Comuni con più di 30.000 abitanti e nel nostro caso ci sono ben quattro grandi Comuni in cui la misura viene applicata”, solo a Modena le auto bloccate potrebbero essere 40.000 e aggiungendo i dati provinciali si va anche oltre”, aggiunge Bargi “tutto cade sulla testa della gente con multe salate e nessun incentivo”.

La Lega domani in Commissione presenterà un emendamento per eliminare dal novero delle auto con il blocco quelle con motore Euro 4. “L’Emilia Romagna è l’unica Regione che adotta una misura così rigida ed è mancata la giusta informazione. Bloccare i diesel euro 4 significa mettere in difficoltà un numero elevato di cittadini che non possono sostituire il proprio autoveicolo”, spiega Bargi “e il provvedimento rischia di rivelarsi una mannaia per tante famiglie”. Inoltre da considerare c’è l’impatto sulla produttività, aggiunge Fabbri “l’esclusione dalla circolazione dei diesel Euro 4 mette fuori gioco circa la metà delle autovetture a gasolio, ma sopratutto i veicoli commerciali e quelli industriali” e in tempi di crisi “è un controsenso”, aggiunge il consigliere.

“Lombardia Veneto e Piemonte stanno procedendo con misure meno inibitorie riguardo la circolazione degli autoveicoli, limitando il divieto fino ai diesel Euro 3 e stanziando incentivi importanti per la sostituzione del parco mezzi più vetusto con politiche meno restrittive e più di buon senso”, aggiunge il consigliere ricordando come con una misura così costruita a rimetterci non sono solo i cittadini che devono utilizzare anche fuori dagli orari d’ufficio mezzi commerciali acquistati pochi anni fa”, ma anche i centri storici delle città svuotati per gran parte della giornata perché irraggiungibili a favore dei centri commerciali e delle grandi catene posizionate fuori dall’anello in cui vige il divieto”.

Ora in onda:
________________