Domenica 23 settembre, alle ore 17, presso la Galleria Estense di Modena, nella Sala del Guercino, Grandezze & Meraviglie presenta “Il canto soave del violino” con Il Coro di Arcadia composto da due solisti d’eccezione: Alessandro Ciccolini al violino barocco e Francesco Baroni al clavicembalo.

Il violino, a partire dal Seicento, assume sempre più i caratteri di una voce solista, quasi parlante, e il concerto mostra come evolve dalla parola cantata ai funambolismi vivaldiani, esattamente come accadde pe ril canto. È un ideale viaggio musicale dell’ascoltatore su un percorso dove i luoghi sono personaggi, importantissime figure di violinisti e compositori italiani attivi tra il XVII e il XVIII secolo in Italia e in varie corti europeeIl viaggio inizia con Aldebrando Subissati, violinista marchigiano, definito “Sonator Famosissimo” e attivo nelle più importanti corti dell’epoca. Il percorso continua con due illustri compositori e violinisti emiliani: Marco Uccellini e Giuseppe Colombi. Don Marco Uccellini fu a Modena dal 1647 al servizio di Francesco I d’Este come direttore della cappella musicale e successivamente come maestro di cappella della cattedrale. Giuseppe Colombi, probabilmente allievo di Uccellini, fu un importante violinista modenese che passò la sua carriera al servizio di Francesco II d’Este come sottomaestro di cappella di corte e successivamente come maestro di cappella nella cattedrale, succedendo a Giovanni Maria Bononcini. Le due sonate emiliane saranno inframezzate da dei Passacagli di Bernardo Storace. Il viaggio continuerà con due importantissime figure di violinisti compositori del XVIII secolo italiano, Antonio Vivaldi e Francesco Maria Veracini. Antonio Vivaldi, il Prete Rosso, fu innanzitutto grandissimo virtuoso di violino, tanto che le sue raccolte di sonate e concerti circolarono in tutta Europa contribuendo a esportare in tutto il continente il gusto per lo stile italiano. Di questo compositore verrà proposta una struggente sonata tratta dalla sua prima raccolta di sonate a violino solo, l’Opera Seconda, data alle stampe nel 1709 a Venezia. Francesco Maria Veracini fu uno dei più grandi virtuosi del suo tempo. Dopo un periodo di studi a Firenze, iniziò a viaggiare per le più importanti corti europee: Venezia, Londra e Düsseldorf.

 

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