Questa mattina l’assessora alla Partecipazione e agenda digitale del Comune di Reggio Valeria Montanari ha partecipato, a Bologna, alla cerimonia di commemorazione del 38° anniversario della strage alla stazione ferroviaria, avvenuta il 2 agosto 1980.

“Bologna, il 2 agosto, è una città che si ferma e partecipa anno dopo anno ad una cerimonia emozionante, vissuta, piena di parole che pesano come pietre – ha detto l’assessore Valeria Montanari – Dopo 38 anni i familiari delle vittime non sono nella condizione di sapere ancora chi furono i mandanti di quella che il presidente Sandro Pertini definì allora ‘l’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia’. Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione Familiari delle Vittime, dopo aver ricostruito dal palco le fasi processuali della strage che hanno condannato come responsabili Luigi Ciavardini, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, appartenenti al terrorismo eversivo-fascista, ha ricordato che esisteva una strategia della tensione che legava Bologna alla strage di Brescia e ad altri avvenimenti terroristici, e che gruppi deviati dei servizi segreti e dello Stato hanno insabbiato prove ed elementi per risalire ai mandanti, per concludere dicendo ‘Mai più dovranno esserci in Italia trattative sulla verità’. Perché la verità non può restituire alla vita un parente o una persona a cui si vuol bene, ma può ridargli dignità, per non dimenticare”.

“Il Comune di Reggio Emilia era presente, vestito in forma ufficiale, con gonfalone e medaglia d’oro alla Resistenza – ha concluso l’assessore Montanari – per testimoniare la vicinanza alle vittime, ai famigliari, alla città che fu colpita a morte nel suo vivere quotidiano, in un luogo di partenze e arrivi, lavoro e vacanze. Togliere alle persone la tranquillità del quotidiano significa minare le basi fondanti della convivenza e del vivere civile: quanto è successo non può essere dimenticato, il nostro impegno è lasciarne memoria perché non sia mai più”.

La cerimonia di commemorazione ha preso il via da Palazzo D’Accursio, dove sono intervenuti il sindaco di Bologna Virginio Merola, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il presidente dell’Associazione familiari vittime della strage alla stazione di Bologna Paolo Bolognesi. Alle 10, da piazza Maggiore, è partito il corteo, che è sfilato lungo via Indipendenza fino a piazza Medaglie d’Oro, antistante la Stazione centrale. Qui è intervenuto, oltre al presidente Paolo Bolognesi e al sindaco Virginio Merola, il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

Quest’anno, nell’ultima parte, al corteo si è aggiunto l’autobus 37, che il giorno della strage accolse i primi feriti ed ebbe poi il compito ingrato di trasportare le persone decedute negli obitori.

Il programma della Commemorazione proseguiva poi al Primo binario dello scalo, con la deposizione di corone alla grande lapide delle vittime del 2 Agosto e ai piedi della targa che ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti, fra i deceduti nella strage del treno Italicus, avvenuta a San Benedetto Val di Sambro (Bologna) la notte fra il 3 e il 4 agosto 1974: anche ai morti di questa tragedia, così come a quelli del Rapido 904 nella strage di Natale (23 dicembre 1984 a Vernio nell’area metropolitana di Bologna), è andato il ricordo di quanti hanno partecipato oggi alla Commemorazione del 2 Agosto e alla messa di suffragio, celebrata dall’arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi.

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