Le Organizzazioni Sindacali Filctem e Nidil Cgil esprimono forte preoccupazione per quanto accaduto e sta accadendo presso l’impianto biomasse di Finale Emilia.

“Alcuni mesi fa – si legge in una nota- a seguito di una repentina interruzione di un appalto presso impianto biomasse di Finale Emilia, le organizzazioni sindacali avevano manifestato all’azienda, senza la possibilità di nessun confronto preventivo, la loro preoccupazioni per la sorte dell’impianto e per i lavoratori.

Infatti a seguito della predetta cessazione dell’appalto, con l’assegnazione in via privata dello stesso ad una cooperativa anziché ad una azienda metalmeccanica, i lavoratori interessati si sono trovati di fronte ad una decurtazione del loro salario, pur continuando a svolgere le di loro mansioni, di circa 400 euro”.

“A nulla sono servite le lettere, anche dei legali – affermano Filctem/Cgil e Nidil/Cgil – Enel Green Power si è ben guardata dal rispondere alle rivendicazioni dei lavoratori e del sindacato. Oggi apprendiamo che in barba alle leggi vigenti si vende un impianto dove ci sono tra diretti ed indiretti una ventina di lavoratori senza alcuna comunicazione ufficiale preventiva.

Crediamo – concludono i Sindacati – che il comportamento di Enel Green Power sia assolutamente incomprensibile sia nel modo che nella forma, ed abbiamo già dato mandato ai nostri legali di studiare il caso per poter tutelare al meglio i lavoratori presenti sul sito per i quali, ad oggi, non si sa nulla”.

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