Linee guida tecniche per prevenire e gestire le problematiche relative agli odori derivanti dalle attività di lavorazione delle industrie ceramiche: sono state presentate a Sassuolo in occasione del seminario tecnico di approfondimento organizzato da Confindustria Ceramica, Acimac, Federchimica-Ceramicolor, Centro Ceramico, Arpae e Servizio sanitario regionale.

L’industria ceramica, nonostante la crisi economica degli ultimi anni, ha perseguito una elevata innovazione tecnologica e produttiva, che ha portato a un notevole miglioramento della sostenibilità ambientale del comparto. Tuttavia, in alcuni casi sono emerse anche criticità relative alle emissioni odorigene.

Nel distretto ceramico emiliano, la collaborazione tra imprese, amministrazioni ed enti di controllo, negli anni si è dimostrata una prassi consolidata che ha permesso uno scambio reciproco continuo di dati e informazioni. Ora la sfida è quella di trovare e applicare le soluzioni migliori e più innovative anche per le nuove, complesse, problematiche emerse più recentemente, che devono essere affrontate sia in via preventiva (a partire dalla fase di autorizzazione), sia in occasione delle emergenze segnalate dai cittadini.

A questo scopo, nel seminario sono state presentate le Linee guida per i processi autorizzativi e la gestione delle criticità del comparto, in attesa di una normativa regionale e nazionale.

Le indicazioni operative saranno attuate in via sperimentale e in seguito si procederà a una verifica congiunta dell’efficacia, anche alla luce dei risultati delle numerose ricerche e sperimentazioni in atto.

“Il comparto ceramico – afferma il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani – conta oltre 40mila addetti, compreso l’indotto, e negli anni ha effettuato investimenti molto consistenti per migliorare le proprie performance ambientali. Per mantenere la competitività a livello internazionale (l’Italia è il maggiore esportatore di piastrelle e lastre ceramiche, coprendo il 32% del mercato internazionale) è necessario che tutti i soggetti continuino a impegnarsi insieme per salvaguardare i livelli di eccellenza”.

“Quello delle ceramiche è uno dei settori di traino dell’economia dell’Emilia-Romagna”, aggiunge l’assessora all’Ambiente della Regione, Paola Gazzolo. “L’impegno messo in campo dalle aziende per rendere i processi produttivi sempre più sostenibili e aperti all’economia circolare si iscrive in modo chiaro nella nuova pagina di politiche green varata dalla Regione per un uso sempre più razionale delle risorse naturali, che sono limitate, per ridurre le emissioni di ogni tipo, compresi gli odori, e per creare nuova occupazione verde”.

“Le Linee guida presentate oggi – conclude il direttore generale di Arpae, Giuseppe Bortone – rappresentano un ulteriore tassello del rapporto collaborativo e di miglioramento continuo messo in atto nel tempo. È fondamentale il dialogo continuo per garantire uno sviluppo armonico che tenga in considerazione sia l’aspetto tecnologico che quello normativo: le norme possono essere stimolo per l’innovazione dei processi e le attività industriali possono essere uno spunto per l’evoluzione della normativa. Il controllo degli odori è una frontiera di ricerca anche per le agenzie ambientali e la prevenzione sarà un elemento chiave per uno sviluppo positivo”.

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