Imprese iperconnesse e dedicate allo sviluppo del servizio come elemento integrato alla produzione: questo il futuro delle imprese nel mondo della digitalizzazione, dei big data e di Industria 4.0.

E’ l’immagine che emerge dall’Osservatorio Innovazione dell’Emilia Romagna edizione 2018 che è stato presentato a Bologna a R2B Research to business. Alcuni dati confermano la trasformazione digitale in Emilia-Romagna: le imprese della manifattura che integrano già prodotti e servizi in soluzioni avanzate sono il 39%; ben il 28% adotta soluzioni che coinvolgono Internet delle cose (IoT), il livello più alto nel Nordest; il 20% adotta soluzioni avanzate di economia circolare, improntate al ripensamento dell’intero ciclo di vita del prodotto, ecodesign, sharing platform.

L’Osservatorio InnoER, con una indagine realizzata su un campione di 2.047 imprese (pari al 10% del totale di quelle potenzialmente coinvolte con un fatturato superiore a 500 mila euro) e l’integrazione di diverse banche dati, offre il primo strumento conoscitivo sistematico per leggere l’evoluzione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna.

Secondo l’indagine, le aziende emiliano-romagnole presentano quattro profili innovativi: leader (27% del campione e 48% degli addetti) con una capacità elevata di governare il nuovo paradigma della prossimità all’interno dell’ecosistema di relazioni con fornitori e clienti, anche con capacità di utilizzare reti internazionali e tecnologie avanzate; proattive (23% e 21% rispettivamente) che non detengono una leadership tecnologica di settore, ma lavorano sullo sviluppo innovativo di prodotti e adattive (15% e 8%) che hanno un profilo di “inseguimento” dell’innovazione in relazione ai cambiamenti nel proprio settore e nel mercato; tardive (33% e 21%) che mostrano un ritardo di “sintonizzazione” con il fenomeno innovativo che interessa le filiere globali e le altre imprese regionali, e denotano una vulnerabilità più probabile.

Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna ha ricordato che:

“L’Osservatorio 2018 offre elementi conoscitivi utili a stimolare riflessioni sulle politiche regionali. Il valore di questo lavoro sta nel far capire come le imprese sviluppano e gestiscono i processi di innovazione. Metà delle imprese di questa regione si autovaluta come leader o proattive e questo significa che è un territorio attento ai processi innovativi. Sistema delle Camere di commercio, Regione, Rete Alta Tecnologia, Centri di ricerca possono aiutare a crescere ulteriormente. Impresa 4.0 è un obiettivo verso il quale occorre far convergere gli sforzi”.

L’Osservatorio è risultato della collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini con la sua azienda speciale CISE, ASTER e Intesa Sanpaolo, con il supporto scientifico del Centro Studi Antares, ed è stato reso possibile dal supporto economico della Regione.

A SMAU R2B 2018 sono state presentate le frontiere dell’innovazione in Emilia-Romagna attraverso la testimonianza di tre aziende leader di settore: VEM sistemi SpA, leader nelle piattaforme IoT, Pieri Srl specializzata in sistemi di avvolgimento, Publione Srl impresa di comunicazione digitale, web marketing e soluzioni di e-commerce.

Davide Stefanelli di VEM Sistemi, ha sottolineato come “l’internet delle cose non è innovazione, bensì la più grande rivoluzione abilitante della nostra era che permetterà di ripensare al modo di produrre e progettare servizi”.

Fabrizio Benini di Pieri Srl, ha spiegato che “la nuova spinta verso l’economia dei servizi sta conducendo anche imprese manifatturiere a lavorare su frontiere dell’interoperabilità e della digitalizzazione del rapporto fornitore e cliente”.

Infine, Loriz Zanelli di Publione, ha evidenziato che “i servizi di comunicazione stiano diventando sempre più cruciali per la co-progettazione nell’era digitale al fine di generare valore”.

 

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