La cerimonia per commemorare i 204 anni di vita della Benemerita si è svolta anche a Reggio Emilia all’interno del Teatro Cavallerizza di Reggio Emila in un contesto di assoluta sobrietà in linea con gli intendimenti governativi emanati nel quadro delle iniziative necessarie al contenimento delle spese. Una breve cerimonia, fortemente sentita, che ha visto la partecipazione delle principali Autorità civili e militari di Reggio Emilia e provincia, di rappresentanze di militari in forza ai vari Reparti della Provincia, dei rispettivi familiari e di personale dell’Arma in congedo.

All’interno era schierata una compagnia di formazione, costituita da un plotone in Grande Uniforme Speciale di Brigadieri, Appuntati e Carabinieri, un plotone misto composto da Marescialli comandanti di Stazione, Carabinieri di Quartiere, Carabinieri Sciatori, militari che hanno partecipato alle missioni all’estero, carabinieri forestali del Gruppo di Reggio Emilia nonché’ una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Presente anche il gonfalone dell’Istituto Nazionale Nastro Azzurro e le associazioni combattentistiche d’arma nonché il gonfalone della città di Reggio Emilia decorato di medaglia d’oro al valor militare.

Dopo la resa degli onori al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia, Colonnello Antonino Buda, si è data lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri.

Quindi ha preso la parola il Comandante Provinciale, Colonnello Antonino Buda, che ha delineato, in modo sintetico, il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nel panorama della sicurezza della provincia indicando le linee d’intervento prioritarie. Buda ha poi evidenziato come la percezione della sicurezza dei cittadini reggiani resti tuttavia alta ed ha sottolineato gli sforzi messi in campo quotidianamente dalle Stazioni dell’Arma con il coinvolgimento di risorse investigative più qualificate per fronteggiare i delitti più gravi.

La cerimonia è quindi proseguita con la formale consegna delle ricompense ai militari distintisi in attività di servizio.

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Di seguito, in sintesi ed in ordine cronologico, alcuni dei principali fatti delittuosi che nell’anno del 204° anniversario della fondazione dell’Arma hanno visto l’intervento risolutivo dei Carabinieri della provincia reggiana:

Il 9 giugno 2017 i Carabinieri di Correggio hanno arrestato i 2 autori dell’efferata rapina consumata ai danni di una gioielleria del paese. I due con il pretesto di dover lucidare una catenina si sono fatti aprire dall’orefice che è stato aggredito e ferito con un coltello. I due sono finiti in manette con l’accusa di concorso in rapina aggravata.

Il 7 luglio 2017 i Carabinieri di Luzzara sono risaliti al grave atto di bullismo relativo alla brutale aggressione di uno studente 14enne pestato all’uscita di scuola da 11 minorenni aventi un’età compresa tra i 13 ed i 16 anni tutti denunciati per lesioni aggravate in concorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Luzzara il 14enne, uscito da scuola, è stato raggiunto dagli 11 bulli, tutti frequentanti lo stesso istituto scolastico, che l’hanno accerchiato per impedirgli di fuggire. Quindi dopo averlo deriso gli hanno preso lo zaino buttandolo a terra per poi gettare a terra la vittima colpita da calci e pugni.

L’11 agosto 2017 i Carabinieri di Castelnovo Monti hanno sottoposto a sequestro un bar ove veniva esercitata la prostituzione. Il locale, secondo quanto accertato dai carabinieri, fungeva da punto di incontro tra i clienti e amiche della barista la quale, anche se non partecipava direttamente ai guadagni derivanti dalle successive prestazioni sessuali a pagamento, aveva comunque un ritorno economico consistente, come è ovvio, nell’aumento del volume delle consumazioni. La barista è stata sottoposta al provvedimento di natura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Castelnovo Monti, indagata per il reato di favoreggiamento della prostituzione. Lo stesso locale, che funzionava da punto d’incontro per le successive prestazioni sessuali a pagamento, è stato contestualmente sottoposto a sequestro preventivo.

Il 16 agosto 2017 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia hanno arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata, un 21enne pachistano che profittando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima, peraltro infraquattordicenne e affetto da deficit cognitivi, dopo averlo condotto in un luogo isolato ed avergli intimato di abbassarsi i pantaloni lo violentava.

Il 16.10.2017 i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno dato corso in Emilia Romagna, Piemonte, Basilicata, Lombardia e Campania, all’operazione DEEP IMPACT nei confronti di 18 indagati per associazione per delinquere, truffa aggravata, ricettazione, sostituzione di persona, uso indebito di carta di credito, estorsione e falso in atto pubblico. Nel contempo, i Carabinieri hanno anche eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Emilia – su richiesta del pubblico Ministero Dr.ssa Valentina SALVI – a carico di 6 persone (3 in carcere, 2 ai domiciliari e 1 obbligo di firma/dimora). Decine le perquisizioni delegate dallo stesso magistrato nei confronti dei 18 indagati, ritenuti responsabili di oltre 500 colpi commessi in tutta Italia. L’inchiesta dei Carabinieri di Reggio Emilia ha visto, per la prima volta in Emilia Romagna, secondo un recentissimo orientamento della Suprema Corte di Cassazione (C., Sez. II, 29.9.2016, n. 43706), il riconoscimento dell’aggravante della «minorata difesa». Il sodalizio era composto da veri e propri geni della truffa che spaziavano dalle false case vacanze nei luoghi di villeggiatura in rinomate località marittime o montane (Costiera amalfitana, Rimini, Riccione, Brunico, Bressanone Courmayeur ed altre), dai raggiri ai tabaccai per illecite ricariche postepay ai finti coupon di inesistenti aziende proposti sulle più importanti piattaforme online, sino alle innumerevoli e fittizie offerte di lavoro ad interi gruppi di disoccupati, arrivando perfino a professare falso amore nelle chat di incontri pur di spillare soldi ai cuori infranti di uomini che si innamoravano virtualmente di donne inesistenti. L’abisso morale si raggiunge con lo sfruttamento di un vero concerto di beneficenza (raccolta fondi per la lotta ai tumori) di un noto cantante italiano per vendere falsi biglietti d’ingresso.

Il 14.11.2017 i Carabinieri di Reggio Emilia hanno denunciato un cittadino della Repubblica Ceca per maltrattamenti di animali e introduzione illecita di animali da compagnia, con l’aggravante, per alcuni cuccioli, dell’età, decisamente inferiore alle dodici settimane di vita previste dalla legge. I 24 cuccioli salvati dai carabinieri (di razza maltese, volpini di Pomerania, carlino e bulldog francese), viaggiavano da molte ore, probabilmente più di dieci, relegati, al buio, all’interno di piccole scatole di cartone, immersi nelle proprie deiezioni, nascosti senza cibo né acqua nel bagagliaio di un’autovettura per essere destinati, con ogni probabilità, al commercio clandestino di animali di razza.

L’1 dicembre 2017 i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, a 7 giorni dall’omicidio di un 31enne autotrasportatore calabrese freddato a colpi di pistola davanti alla porta di casa di Luzzara, hanno identificato e arrestato il responsabile identificato in un 63enne suo vicino di casa. Alla base del gesto rancori nei confronti della vittima per futili questioni di vicinato.

Il 9 dicembre 2017 i Carabinieri di Gattatico, a conclusione di una serie di perquisizioni eseguite in un campo nomadi della città, hanno arrestato 2 soggetti accusati, rispettivamente, di detenzione illegale di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione portava al sequestro di un moschetto senza matricola e di circa 1 kg e mezzo di hascisc. Nei guai sono finite anche altre 2 nomadi denunciati una per il possesso di 37 banconote da 50 euro falsificate (complessivi 1.850 euro falsi) e una per la detenzione ai fini di spaccio di 26gramnmi di hashish.

Il 19 dicembre 2017 i Carabinieri di Castelnovo Monti hanno arrestato 2 leccesi ritenuti responsabili dell’incendio appiccato ad un furgone e ad un’autovettura, dati alle fiamme la notte del 6 ottobre precedente nel cortile dell’abitazione di un noto imprenditore delle ceramiche abitante a Castellarano. I 2 arrestati, con il grave atto intimidatorio, volevano costringere la parte offesa a non assumere più commesse da un’azienda del distretto ceramico. Il tutto a vantaggio di un’altra ditta sassolese, concorrente con quella della vittima, presso cui i due arrestati lavoravano. L’incendio dei 2 mezzi aveva provocato un notevole allarme e innalzato la soglia della pericolosità poiché aveva procurato seri danni anche ad un limitrofo stabile residenziale e, in particolare, all’appartamento abitato da una famiglia posto al primo piano.

Il 20 gennaio 2018 i carabinieri della stazione di Luzzara con l’accusa di lesioni aggravate in concorso, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale peri minorenni di Bologna 11 minorenni aventi un’età compresa tra i 13 ed i 16 anni ritenuti responsabili della brutale aggressione ai danni di uno studente 14enne. La vittima, uscito da scuola, è stato raggiunto dagli 11 bulletti, tutti frequentanti lo stesso istituto scolastico, che l’hanno accerchiato per impedirgli di fuggire. Quindi dopo averlo deriso gli hanno preso lo zaino buttandolo a terra per poi colpirlo con calci e pugni. Secondo quanto accertato dai carabinieri il ragazzino era vittima di persecuzioni da alcuni mesi prima ma per paura di ritorsioni non aveva mai detto nulla a casa.

Il 16 febbraio 2018, nelle province di Napoli, Roma, Bari, Caserta, Catanzaro e Pavia, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, hanno dato corso all’operazione “Porta a Porta” dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della locale Procura della Repubblica, contenente 3 provvedimenti cautelari e 31 decreti di perquisizione con contestuale informazione di garanzia a carico di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto in abitazione, rapina, estorsione, sostituzione di persona, violenza privata e circonvenzione di persone incapaci, con l’aggravante della continuazione (artt. 81 cpv., 494,610, 624 bis, 628,629 C.P.). L’attività investigativa, avviata nel dicembre 2016 dal Nucleo Investigativo di Reggio Emilia e supportata da molteplici servizi di o.c.p. e da numerose intercettazioni telefoniche/ambientali, ha permesso di:

  • individuare un’articolata organizzazione criminale, con base operativa nell’hinterland napoletano, dedita stabilmente alle truffe agli anziani mediante il ricorso ai cd. falsi avvocato e maresciallo;
  • delineare compiutamente il ruolo svolto dai singoli associati ed il metodo utilizzato dal sodalizio, consistente nell’individuare le anziane vittime, mediante il sito www.paginebianche.it, alle quali i “telefonisti” – utilizzando esclusivamente apparati Nokia di vecchia generazione e spacciandosi per “carabinieri” ed “avvocati” o “agenti assicurativi” – estorcevano fraudolentemente somme di danaro od oggetti preziosi – da consegnare ad un loro incaricato già in zona – per “riscattare” una falsa situazione di difficoltà o la detenzione di un prossimo congiunto (prevalentemente, il figlio o un nipote), spesso originata da un asserito e gravissimo sinistro stradale;
  • di cogliere in flagranza di reato 12 degli odierni indagati (4 arresti e 8 denunce in s.l.) in occasione di 6 episodi avvenuti nelle province di Genova, Roma, Latina, Salerno, Reggio Calabria e Potenza;
  • imputare, in ragione degli esiti delle attività tecniche e di osservazione, oltre 100 truffe, tentate o consumate in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Sardegna, Campania, Calabria, Basilicata e Puglia.

Il 29 marzo 2018, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, hanno dato corso all’operazione “Pietas” dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della locale Procura della Repubblica, relativa alla sospensione della professione di operatore sociosanitario (per un periodo che varia dai 6 ai 12 mesi per le posizioni più gravi) per 6 delle 13 operatrici socio sanitarie chiamate a rispondere del reato di continuazione di maltrattamenti aggravati dall’averli commessi nei confronti di persone incapaci di potersi difendere nonché dall’essere stati commessi da persone incaricate di un pubblico servizio. Le indagini dei carabinieri reggiani, supportate anche da intercettazioni ambientali audio-visive, hanno infatti rivelato che in una struttura comunale per anziani del reggiano, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale ed accreditata ad una cooperativa di Reggio Emilia, molti ospiti anziani e incapaci di provvedere a se stessi venivano maltrattati, con continue vessazioni fisiche e psicologiche da parte di operatrici sociosanitarie che ivi lavoravano. Indagata anche la coordinatrice della struttura accusata del reto di omissioni di atti d’ufficio per aver omesso, essendo a conoscenza dei fatti, di denunciarli all’autorità giudiziaria.

 

L’ATTIVITA’ OPERATIVA

Dall’5.6.2017 al 5.6.2018 l’Arma reggiana ha operato 361 arresti e 3.300 denunce in stato di libertà.

L’impegno complessivo espresso dall’Arma in Provincia:

  • nr.20.490 servizi di pattuglia che hanno visto l’impiego di 40.980 Carabinieri;
  • nr. 734 servizi di Ordine Pubblico con l’impiego di 1.943 militari della linea territoriale e 970 della linea mobile;
  • nr. 200 servizi espletati dal Carabinieri di Quartiere nel capoluogo di Reggio Emilia per un totale di 1.200 ore di servizio.

Servizi che hanno portato all’identificazione di 120.274 persone e il controllo di 87.290 automezzi e che in fase repressiva hanno prodotto:

  • nr. 385 persone tratte in arresto per vari delitti;
  • nr. 3.372 persone denunciate in stato di libertà per vari delitti;
  • nr. 2.571 reati scoperti con l’identificazione dei responsabili (tra cui 3 omicidi, 3 tentati omicidi, 42 rapine, 348 furti, 264 truffe e frodi informatiche, 119 reati di spaccio di stupefacenti, 23 estorsioni, 14 violenze sessuali).

Sempre alta permane l’attenzione dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Emilia sul fronte della criminalità organizzata: oltre alle attività investigative, importante è il contributo informativo reso dai Carabinieri reggiani alla base dei vari provvedimenti interdittivi antimafia adottati dal Prefetto di Reggio Emilia.

L’elemento di “novità” nel corso di questo periodo, documentato dalle indagini antidroga concluse dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è certamente la “scesa in campo” della malavita cinese nel peculiare traffico di eroina, soprattutto nel capoluogo reggiano. Al riguardo, tra le principali operazioni antidroga, rileva quella conclusa nell’agosto 2017 quando i Carabinieri del capoluogo, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato – in una delle più remunerative piazze di spaccio della città notoriamente gestite da pusher nordafricani e nigeriani – anche un cittadino cinese trovato in possesso di oltre 100 dosi di eroina thailandese.

Nell’anno ricadente con il 204° “compleanno” dell’Arma periodo in esame, al 112 del Comando Provinciale di Reggio Emilia sono pervenute oltre 211.032 richieste telefoniche, circa 720 al giorno. Di queste, oltre 1.800 gli interventi per i cosiddetti privati dissidi (circa 5 al giorno). Un fenomeno in crescita quello delle litigiosità che ha visto i Carabinieri operare numerosi arresti e denunce. In particolare:

  • 15 persone arrestate per atti persecutori;
  • 217 denunciate per lesioni personali;
  • 53 quelle denunciate per percosse;
  • 221 denunciate per minacce.

Un anno, quello che vede l’Arma compiere 204 anni, contrassegnato anche dall’ignobile e vile condotta di taluni malviventi dediti alle truffe agli anziani. Al riguardo, grazie all’incessante campagna informativa di sensibilizzazione portata avanti nel 2017 dai Carabinieri di tutta la provincia di Reggio Emilia (sensibilizzazioni durante le messe, incontri promossi dai Carabinieri con gli anziani dei vari paesi, spot televisivi ed articoli stampa, ecc…) ed ai reiterati inviti a diffidare degli estranei, chiamando immediatamente il 112, possono essere considerati molto soddisfacenti i risultati ottenuti (netta diminuzione dei casi ed oltre una cinquantina quelle sventate). Nel senso, è stata determinante anche l’iniziativa adottata dal Comandante Provinciale, Colonnello Antonino BUDA. In accordo con il vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, Monsignor Massimo CAMISASCA, è stato deciso l’avvio di un’ulteriore, intensa e capillare attività di prevenzione finalizzata a far giungere le preziose informazioni nelle case dei più deboli. Tutti i Sacerdoti in forza alla diocesi reggiana, d’intesa con i Comandanti delle Stazioni Carabinieri della Provincia, hanno diramato il messaggio di allerta a tutti gli anziani affinché l’informazione preventiva giungesse in tutte le case. L’omelia, ad esempio, è stata l’occasione per allertare i fedeli sui rischi che si corrono ad aprire la porta a sconosciuti che cercano di carpire la fiducia degli anziani per spogliarli dei loro pochi averi. Arma e Chiesa, quindi, in campo contro i “vigliacchi” che non esitano a esercitare vere e proprie aggressioni psicologiche nei confronti dei più deboli, pur di sottrarre loro i pochi risparmi di una vita, spesso condotta in solitudine. Si è in sintesi “costruito” un fronte preventivo – senza precedenti – per cercare di arginare questo spregevole reato, ferme restando le attività investigative che hanno già permesso di acquisire inequivocabili elementi di responsabilità penali, attualmente all’esame dell’A.G. reggiana.

Innumerevoli anche gli inseguimenti operati dai carabinieri nei confronti di malviventi sorpresi a rubare: ingente la refurtiva recuperata, il cui valore stimato è di oltre 1.000.000 di euro, sottratta alla malavita e restituita ai derubati. Attività preventiva agevolata dai “nuovi strumenti” fortemente voluti dall’Arma, in virtù del principio della sicurezza partecipata, quali il cd. protocollo di vicinato e le telecamere intelligenti dei presidi comunali, veri punto forza del contrasto preventivo alla criminalità predatoria.

Forte anche l’azione di contrasto al commercio abusivo ed alla contraffazione dei marchi industriali se si considerano le diverse denunce operate che hanno portato, durante l’anno, al sequestro di migliaia di pezzi di merce contraffatta tra CD musicali, DVD, cd per Play Station, occhiali, orologi, generatori elettrici di corrente, borsette e capi d’abbigliamento di prestigiose griffe. Al riguardo non può non essere ricordata l’operazione del gennaio scorso condotta dai carabinieri di Gattatico che localizzarono un vero e proprio laboratorio professionale con all’interno migliaia di etichette contraffatte che replicavano famose griffe della moda unitamente a centinaia di capi d’abbigliamento ed accessori risultati dei perfetti falsi già confezionati e pronti ad essere immessi sul mercato. Un duro colpo alla filiera della contraffazione quello inferto dai carabinieri di Gattatico che oltre alle “materie prime” sequestrate hanno individuato i gestori del malaffare, due cittadini senegalesi di 40 e 33 anni, denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per i reati di contraffazione di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali, ricettazione e tentata vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Oltre all’attività preventiva e repressiva i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia sono stati impegnati anche in numerose attività di soccorso come dimostrano i 233 interventi per soccorso che hanno visto l’impiego di 436 militari, molti dei quali risolutivi per salvare vite umane.

Intensa anche l’attività del controllo alla circolazione stradale che ha visto i Carabinieri reggiani procedere ai rilievi di complessivi 304 incidenti stradali, e conseguire i seguenti risultati:

  • nr. 215 persone denunciate all’A.G. (in prevalenza per guida sotto in stato d’ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti);
  • nr. 2.317 infrazioni al codice della strada rilevate;
  • nr. 151 carte di circolazione ritirate;
  • nr. 192 patenti ritirate (in prevalenza per guida in stato d’ebbrezza);
  • nr. 183 veicoli sequestrati o sottoposti fermo amministrativo.
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