Se il 2017 era iniziato bene, il 2018 comincia ancora meglio per le piccole imprese manifatturiere modenesi, che aprono l’anno con un aumento della produzione dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, il terzo dato migliore di sempre nella serie storica dell’indagine trimestrale congiunturale curata dall’Ufficio Studi di CNA.

Bene anche il fatturato, che registra una crescita del 4,4%. Più modesto (+0,6%) ma sicuramente incoraggiante il dato relativo all’occupazione. Unica nota negativa, il fatto che la crescita sia stata trainata dall’export, che risale al 22% del fatturato totale dopo aver toccato un minimo del 17,9% nell’ultimo trimestre del 2017. Ciò significa rivedere al ribasso le speranze di un rilancio definitivo della domanda interna.

Difficile, anche stante la situazione politica attuale, che il 2018 prosegua agli stessi ritmi con cui è cominciato, ma se così fosse a fine anno l’economia delle piccole imprese manifatturiere dopo 12 anni ritornerebbe ai livelli pre-crisi.

I SETTORI

Pochi, e non particolarmente rilevanti, i segni meno a livello settoriale, dove invece continua a correre tutto il mondo della meccanica, ben supportato da biomedicale ed elettronica.

Alimentare. Sostanzialmente stabile l’agroalimentare, dove si evidenzia un recupero del fatturato. Da sottolineare il ridimensionamento dell’export, che per i piccoli monitorati dall’indagine si attesta al 10% del totale.

Maglieria. Più di un segno meno, più eclatante per ciò che riguarda il fatturato, per il comparto della maglieria, che per rimanere competitivo deve ancora insistere sulla leva del prezzo (calo del fatturato a fronte dell’aumento della produzione). Precipita il fatturato estero (che tocca il minimo della serie storica: 5,9%).

Abbigliamento. Non è una crescita eclatante, ma il segno più che domina nell’abbigliamento, il segmento produttivo caratterizzato da aziende in conto proprio collocate nella fascia medio-alta del mercato, è senz’altro incoraggiante. Anche perché la modesta quota di export del trimestre (7,7% del fatturato totale), testimonia una sostanziale tenuta del mercato nazionale.

Prodotti in metallo. Nuova accelerazione per questo comparto, che si identifica nella carpenteria pesante, un trend arrivato al tredicesimo trimestre consecutivo di crescita, alimentata inizialmente dalle esportazioni e, negli ultimi mesi, da una decisa ripresa del mercato interno. Mercato che continua peraltro ad offrire segnali positivi, come testimonia l’andamento degli ordinativi.

Macchine e apparecchi meccanici. Ancora tumultuosa la crescita della meccanica di precisione: il primo trimestre 2018 mette a segno il valore più ampio dell’intera serie storica, mentre rallenta la crescita del fatturato (rispetto al quale l’export rappresenta circa il 37%). Si tratta di una notizia estremamente positiva per il territorio, visto che la meccanica rappresenta senza dubbio la spina dorsale della nostra economia.

Biomedicale. E continua anche la corsa del biomedicale, che magari non ha ancora un peso specifico elevatissimo nel manifatturiero modenese, ma si contraddistingue per un’elevata propensione all’innovazione. Peraltro, si tratta del settore che più deve all’export (43,4% del fatturato totale).

Macchine ed apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nuovamente in crescita anche questo comparto estremamente dinamico, che realizza ottima performance per ciò che riguarda sia la produzione che il fatturato, dove le esportazioni rappresentano – ed è un record – addirittura il 46,6% del totale.

 

LE CONSIDERAZIONI DI CNA

I numeri dimostrano che, a parte la sofferenza di alcuni settori, in particolare la maglieria, ormai la ripresa è generalizzata, malgrado un fisco che non aiuta, malgrado appesantimenti burocratici che condizionano soprattutto le piccole imprese. E’ il caso della nuova normativa sulla privacy (il GDPR) e la fatturazione elettronica, di cui l’Associazione non contesta le finalità, ma le modalità di attuazione.

Ma se i fondamentali economici della ripresa autorizzerebbero a pensare ad un suo consolidamento, è la precarietà della situazione politica, che sta condizionando i mercati finanziari, a destare più di una perplessità. “Speriamo che con la formazione del nuovo Governo – sottolinea Claudio Medici, presidente della CNA modenese – consenta di uscire da quella incertezza che in questi ultimi tre mesi ha compromesso la stabilità del Paese.

“Abbiamo bisogno – continua Medici – di un Governo che, senza minare l’equilibrio finanziario e, possa salvaguardare la credibilità del Paese e sappia esercitare con autorevolezza l’opportuna azione di indirizzo delle politiche europee in senso espansivo: l’export modenese vale oltre 12 miliardi di euro all’anno ed è senza mezzi termini vitale per l’economia della nostra economia. Auspichiamo poi che le piccole imprese, che in questi decenni hanno contribuito in modo fondamentale alla creazione di benessere, siano tenute nella giusta considerazione”.

 

 

 

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