Diabete, la Gestione Integrata di questa patologia tra specialisti diabetologi e medici di famiglia – iniziata a Reggio Emilia nel 2000 e attiva in tutta la provincia dal 2005 – è un modello di cura per il trattamento del diabete di tipo 2 in pazienti con buon compenso glicemico e senza complicanze legate alla malattia che può affiancare l’assistenza esclusiva dei servizi specialistici. A dirlo è uno studio sulla popolazione della provincia di Reggio Emilia realizzato dal Servizio di Epidemiologia dell’Azienda Usl in collaborazione con il Dipartimento di Cure Primarie e il Coordinamento della Diabetologia Aziendale.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Plos One, ha seguito per 5 anni (dal 2012 al 2016) 3mila 812 soggetti con diabete di tipo 2 in buon compenso e a basso rischio di complicanze. L’obiettivo era confrontare l’efficacia in termini di ricoveri ospedalieri e mortalità, del modello di Gestione Integrata con la gestione basata sulla presa in carico da parte dei soli Servizi di Diabetologia.

Nella provincia di Reggio Emilia è stato implementato gradualmente (dal 2000 al 2005) un modello di gestione del diabete che prevede il coinvolgimento sia dei medici di base che dei diabetologi dei servizi specialistici, che oggi segue il 45% dei soggetti con Diabete Mellito tipo 2. La maggior parte dei medici di medicina generale ha aderito al progetto. Questo ha portato a uno studio che è stato utilizzato per confrontare l’efficacia dei due modelli di cura, solo diabetologi oppure integrazione strutturata tra diabetologi e medici di medicina generale.

“Nel tempo – spiega Marina Greci, direttore dei Percorsi Clinico-Assistenziali nella cronicità del Dipartimento di Cure Primarie – è aumentata la partecipazione al percorso integrato di gestione del paziente diabetico da parte dei Medici di Medicina generale con un miglioramento significativo dei benefici di salute. La piena applicazione del protocollo clinico vedrà in seguito l’integrazione nell’equipe assistenziale dell’infermiere della cronicità che avrà il compito di prendere in carico le persone a maggiore complessità assistenziale”.

Dalla ricerca si evince che a parità di condizione dei pazienti, quelli seguiti in Gestione Integrata hanno avuto gli stessi esiti, in termini di complicanze dovute al diabete, di quelli seguiti solamente dal medico diabetologo. Saranno tuttavia necessarie altre ricerche per valutare se questo modello, volto anche a ridurre il carico di lavoro dei servizi specialistici, possa migliorare l’accessibilità dei pazienti alle cure.

Tra gli autori dello studio: Paola Ballotari, Valeria Manicardi, Marina Greci (foto), Francesco Venturelli, Massimo Vicentini, Francesca Ferrari, Fabio Pignatti, Simone Storani e Paolo Giorgi Rossi direttore dell’Epidemiologia.

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