Al primo posto il miglioramento della qualità dell’aria e la diminuzione degli incidenti con morti e feriti, in particolare per le utenze più deboli. Ma anche il recupero di strade e piazze tenendo conto dei diversi utenti della strada e il miglioramento del trasporto pubblico locale.

Sono le priorità espresse dalle 1.136 persone che hanno partecipato all’indagine effettuata online nel mese di febbraio sugli obiettivi del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Modena, nell’ambito del percorso che porterà alla definizione del Piano entro la fine del 2018. Sul sito dedicato (www.comune.modena.it/pums) è possibile consultare tutti i risultati dell’indagine e del questionario, approfondire il tema e seguire il percorso verso la redazione del Piano.

Il Comune di Modena, in linea con quanto previsto dalle Linee guida comunitarie e da quelle nazionali per la redazione del Pums, ha infatti attivato un percorso partecipativo che già nella prima fase di definizione degli obiettivi ha visto il coinvolgimento dei cittadini, tramite l’indagine on line, e in parallelo degli stakeholder (portatori di interesse come associazioni di categoria, università, Quartieri, associazioni di volontariato, Amo, Seta, eccetera). Questi ultimi sono stati coinvolti attraverso un dialogo strutturato e un questionario nel quale hanno espresso le medesime priorità evidenziate dai cittadini, assegnando solo rispetto ai primi una maggiore attenzione al Trasporto pubblico locale e al miglioramento dell’integrazione tra lo sviluppo del sistema della mobilità e l’assetto e sviluppo del territorio. Le priorità emerse contribuiscono ad evidenziare le necessità percepite e a orientare le prossime fasi di discussione del Piano. La partecipazione è prevista anche nella fase di determinazione delle strategie del Pums che prenderà avvio nel mese di aprile e in quella della verifica dell’attuazione del Piano.

Per i cittadini che hanno partecipato all’indagine, tutti i 27 obiettivi strategici proposti, in gran parte definiti puntualmente dalla normativa ministeriale, presentano un elevato interesse, con uno scarto piuttosto ridotto tra l’obiettivo che ha ottenuto il voto medio più basso (7,55 nella scala da 1 a 10, riferito all’aumento del tasso di occupazione attraverso politiche di mobilità) e quello con voto medio più alto (8,95 riferito al miglioramento della qualità dell’aria). Non al primo posto ma poco sotto gli obiettivi del miglioramento della qualità del paesaggio urbano, del contenimento del consumo di suolo e sua impermeabilizzazione, e del riequilibrio modale della mobilità. Sempre ritenuti importati ma finiti in coda alla classifica per livello di priorità sono diversi obiettivi legati ai costi della mobilità, dalla “riduzione dei costi della mobilità” all’“internalizzazione nelle politiche pubbliche dei costi ambientali, sociali e sanitari dei diversi modi di trasporto”, all’“ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse di mobilità”. Tra le ultime posizioni anche il “miglioramento dell’accessibilità di persone e merci”.

Dei soggetti che hanno partecipato all’indagine (894 che facevano già parte del panel di ricerca del Comune e 242 aggiuntivi che hanno espresso desiderio di partecipare alla ricerca) il 53,5 per cento sono donne e il 74,7 per cento hanno un’età tra i 35 e i 64 anni. Il 37,5 per cento di coloro che hanno risposto al questionario risiete nel Quartiere 3 (Buon Pastore, Sant’Agnese, San Damaso), il 26,8 per cento nel Quartiere 4 (San Faustino, Madonnina, Quattro Ville), il 21,7 per cento nel Quartiere 2 (Crocetta, San Lazzaro, Modena Est) e il 13 per cento nel Quartiere 1 (Centro storico). Nel 70,9 per cento si tratta di persone che si spostano prevalentemente con un mezzo motorizzato privato (auto e scooter).

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