In Emilia-Romagna, tra 7 anni, nel 2025, mancheranno all’appello 1.037 medici di medicina generale, altrettanti medici di famiglia che resteranno vacanti per la mancata sostituzione dei medici che andranno in pensione con nuovi giovani dottori che finiscono il tirocinio formativo per diventare medico di base.

Verranno a mancare più di un centinaio di medici in ogni provincia (a Bologna saranno 122) che non potranno seguire più migliaia di pazienti e nelle piccole città , con l’assenza di quello che un tempo si chiamava ‘medico condotto’ , non sarà più disponibile un importante presidio sanitario.

“Sono troppi i pensionamenti rispetto al numero di giovani che finiscono il tirocinio formativo per diventare medico di base. E’ questo il problema e la Regione Emilia-Romagna ha ignorato l’appello che su questa questione è stato lanciato dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale, il principale rappresentante dei medici del territorio, che da anni sta lanciando l’allarme e chiede più posti nei bandi regionale per il triennio formativo dei nuovi medici. Un appello per ora rimasto inascoltato. Un problema che in alcune città ha visto i cittadini riunirsi e raccogliere le firme per chiedere in tempi rapidi un sostituto per i medici che vanno in pensione”: commenta Tullia Bevilacqua, segretario generale del sindacato Ugl Emilia-Romagna.

Le previsioni ci dicono che già tra due anni, nel 2020,alcune province dell’Emilia-Romagna saranno sguarnite: a Reggio Emilia si prevedono 23 pensionamenti e zero medici di base disponibili, a Parma 22 medici andranno in pensione e soltanto 14 prendono il loro posto, a Forlì-Cesena su 15 pensionati sono inseriti in graduatoria soltanto 7 medici.

Ed entro il 2025 tutte le città andranno in sofferenza.

“Chiediamo alla Regione che aumenti con risorse proprie le borse di studio per aumentare i partecipanti al bando per il corso di formazione triennale in medicina generale. In Emilia-Romagna il numero contingentato dal ministero per la nostra regione è di 80 futuri medici di base. Un numero esiguo, gli stessi operatori della sanità calcolano che almeno una cifra doppia potrebbe tamponare l’esodo pensionistico. Come Ugl, chiediamo all’assessore regionale alla Sanità Venturi di rendersi disponibile a verificare ogni ipotesi per portare a 150/160 i posti di formazione in Emilia-Romagna. O il caso della mancanza di medici di famiglia da statistico diventerà un dramma sociale”: conclude il segretario generale del sindacato Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.

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