I dati forniti ieri all’incontro tra le Organizzazioni Sindacali e il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale confermano che nella provincia di Modena sono tantissimi i lavoratori coinvolti dalla sentenza del Consiglio di Stato sui Diplomati Magistrali: sono infatti 150 gli insegnanti di ruolo (con clausola rescissoria) di cui 137 presso le scuole primarie e 13 presso le scuole dell’infanzia.

A questi vanno poi aggiunti i circa 570 insegnanti di scuola primaria che hanno avuto un contratto a termine dalle GAE con clausola rescissoria, e una parte dei 577 docenti della scuola dell’infanzia inseriti nelle GAE con contratto a Tempo Determinato con riserva.

Numeri significativi, che raccontano molto di quanto la sentenza del Consiglio di Stato impatti sulla vita delle persone coinvolte, delle nostre scuole, degli studenti e delle famiglie.

In questo senso è urgente e importante che si giunga presto ad una soluzione di tipo politico per questa difficile situazione: vanno in questa direzione gli incontri che la FLC-CGIL assieme alle altre Organizzazioni Sindacali ha tenuto ieri a livello regionale con il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale e a livello nazionale presso il Ministero.

Ed è sempre in quest’ottica che chiediamo che ci sia un atto di responsabilità della politica che con coraggio definisca questa situazione ed eviti di alimentare ancora il meccanismo degli eterni ricorsi e della contrapposizione dei lavoratori.

Va anzitutto tutelato l’anno in corso, garantendo la continuità didattica e il lavoro dei tanti insegnati coinvolti, e su questo stanno arrivando le prime rassicurazioni.
Occorre poi garantire per tutti i docenti la possibilità di continuare a inserirsi nelle Graduatorie di Istituto: oggi rischierebbero infatti di essere esclusi da ogni graduatoria.

Chi sta lavorando e ha lavorato in questi anni ha maturato un’esperienza che deve essere valorizzata attraverso un meccanismo di reclutamento che ne tenga conto.
Infine va prevista una norma ad hoc che permetta di ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo interessati al contenzioso in questione.

Se c’è invece una cosa che deve assolutamente essere evitata è che si continui ad alimentare, come alcuni stanno facendo in queste ore, la contrapposizione, inutile e dannosa, tra categorie diverse di lavoratori: quella che si è scritta in questi giorni è una bruttissima pagina per la storia della scuola italiana, che apre dei drammi personali, alimenta situazioni di incertezza e conflittualità e alla fine rischia di danneggiare tutti i lavoratori.

Di fronte alle complessità servono attenzione e serietà, per evitare che si arrivi alla cancellazione di una intera categoria di lavoratori, e per arrivare ad una soluzione che sappia tutelare gli interessi di tutti.

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