L’Amministrazione comunale di Carpi ritorna sulla vicenda che ha visto il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle chiedere nei giorni scorsi le dimissioni dell’assessore Cesare Galantini. E lo fa per ribadire ancora una volta che le accuse mosse da qualche esponente del Movimento nei confronti dell’ente locale di avere nascosto atti richiesti a suo tempo e di essere passibile del reato di falso in atto pubblico sono risibili e fasulle.

Dall’esame dei diversi passaggi relativi alle comunicazioni richieste e fornite al capogruppo del Movimento 5 Stelle Gaddi a partire dal primo accesso agli atti del 5 ottobre scorso in nessun caso si è mancato di dare informazioni ufficialmente in possesso dell’ente locale o dell’Unione delle Terre d’Argine ai richiedenti, così come previsto dall’istituto dell’accesso agli atti. Il Comune o l’Unione, a differenza di quanto accade nell’ambito del progetto SPRAR, non è però in possesso delle informazioni riguardanti i rapporti privati che le singole cooperative che gestiscono l’accoglienza dei richiedenti asilo hanno con chi affitta ad esse immobili. E’la Prefettura, titolare del rapporto gestionale, che possiede queste informazioni e mette a disposizione le risorse. Cosa avrebbe dovuto rispondere il tecnico in questione? “Pare che tale immobile sia di proprietà di tale cittadino?” Inoltre il M5S continua a fare confusione sull’ubicazione dell’immobile e la proprietà. Il primo è un dato che ci viene con regolarità trasmesso da enti gestori e Prefettura, il secondo è invece in possesso dei titolari del contratto d’affitto e della Prefettura stessa. Rigettiamo dunque ancora una volta fermamente le affermazioni fatte dagli esponenti del Movimento 5 Stelle sull’eventuale comportamento censurabile anche penalmente che i dipendenti dell’ente locale o dell’Unione delle Terre d’Argine avrebbero tenuto in questa vicenda e ci auguriamo di non dovere intervenire ancora per ribadire evidentemente ciò che è chiaro a molti ma non a tutti.

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