Adesioni altissime allo sciopero odierno dei lavoratori di Seta di Modena Reggio Emilia e Piacenza, che oscilla a seconda dei territori tra il 95% e il 100%, nella fascia mattutina.

“Lo sciopero di oggi non è solo per una rivendicazione economica, ma perché l’azienda torni a normali relazioni industriali e finiscano gli atti unilaterali che calpestano la dignità lavoratori”. Così si sono espressi oggi i lavoratori di Seta e i sindacati Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna e Faisa/Cisal regionali e territoriali nella conferenza stampa indetta per lo sciopero odierno di 24 ore sui tre bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

I lavoratori di Seta e i sindacati Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna e Faisa/Cisal regionali e territoriali contestano all’azienda il doppio regime salariale per vecchi e nuovi assunti, la mancanza di una volontà di arrivare all’armonizzazione contrattuale sui tre territori, il sotto-organico strutturale da ormai un anno e mezzo a questa parte, gli straordinari imposti obbligatoriamente, i turni comunicati un giorno per l’altro (la legge prevede 48 ore prima), la mancanza di  investimenti per la sostituzione e la manutenzione del parco veicoli.

Nel 2015/16 – prosegue la nota dei sindacati – sono 40.000 le ore di straordinario effettuate, con turni al limite della contrattazione, anzi in violazione degli accordi di secondo livello particolarmente a Modena.

Agli autisti risultati per vari motivi inidonei alla mansione, non viene proposta un’alternativa di ricollocazione, ma vengono messi in aspettativa al 50% dello stipendio e addirittura in qualche caso licenziati.

L’esternalizzazione ad Holacheck del servizio di controlleria a bordo dei mezzi, ha portato all’emissione di 100.000 multe ai trasgressori nello scorso anno, con un incasso di un milione di euro, ma se venisse effettuato dai dipendenti diretti di Seta costerebbe di meno e liberebbe risorse sul bilancio aziendale”.

“I lavoratori – continuano i sindacati Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti, Ugl/Fna e Faisa/Cisal regionali e territoriali – contestano anche la distorsione del sistema dei sub-affidamenti: la Regione Emilia Romagna elargisce a Seta 2,10 euro/km, mentre Seta nel sub-affido del servizio all’azienda Til su Reggio Emilia paga 2,40 euro/km, contro la stessa media dei sub-affidi in altre zone dei tre bacini che è di 1,80 euro/km.

La dirigenza Seta, inoltre, non si dimostra disponibile ad  un’armonizzazione contrattuale dei tre bacini, ma vuole azzerare tutte le contrattazioni territoriali esistenti e proporre un nuovo contratto con condizioni peggiorative per i lavoratori. Inoltre viene prospettato un taglio di 70 unità nei tre territori, quando invece servirebbero più unità lavorative. L’azienda sostiene che la proposta di armonizzazione dei sindacati costerebbe 800.000 euro, ma queste risorse si potevano ricavare da una diversa scelta sull’aumento di capitale effettuata lo scorso 5 aprile.

A 6 anni dalla nascita di Seta, la dirigenza non ha mai preso in considerazione le proposte dei sindacati sulla creazione di una vera centrale di acquisti, ad esempio, per i pezzi di ricambio con costi uguali da Modena a Piacenza. Molti mezzi sono vetusti – conclude la nota – con un disservizio continuo all’utenza, causa guasti giornalieri agli autobus”.

Nella mattinata odierna i sindacati sono stati ricevuti dall’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini al quale hanno rappresentato tutte le problematiche della vertenza che riguardano l’assenza di relazioni industriali in Seta, problematiche che risultano ancora più gravi alla luce degli importanti processi e investimenti in atto in questa Regione sul Tpl. L’assessore ha dichiarato per parte sua la massima attenzione sulla vertenza in atto.

 

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