Quasi 1,8 milioni di quintali di uva venuti a mancare in un anno, pari a circa 1 milione 350 mila ettolitri di vino. È un calo produttivo rilevante quello registrato nella vendemmia 2017 dalle 29 cantine cooperative dell’Emilia-Romagna aderenti a Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare che, con 5,669 milioni di quintali, rappresentano il 77% della produzione vitivinicola regionale.

In termini percentuali si parla di una riduzione del 24,16% di quintali di uva raccolti rispetto al 2016, un trend in linea con le stime regionali (-25%), mentre a livello europeo la Commissione Ue ha evidenziato una frenata più attenuata (-14,4%).

«Le province più interessate dalla minore raccolta di uva da vino sono quelle emiliane – commenta Davide Frascari, responsabile settore vitivinicolo Fedagri-Confcooperative Emilia-Romagna – A Modena la vendemmia è arrivata a 997 mila quintali, in calo del 25,1 per cento rispetto all’anno scorso».

«Osservando i report delle cantine sociali dell’Emilia-Romagna, – aggiunge Ruenza Santandrea, coordinatrice settore vitivinicolo Alleanza Cooperative Agroalimentari – è evidente come i vigneti abbiano risentito delle gelate e brinatei verificatesi nella seconda metà di aprile. Inoltre in collina la siccità estiva ha causato più danni che altrove a causa della minore presenza di sistemi di irrigazione; nelle colline si sono registrati cali produttivi superiori al 30%, con punte fin oltre il 40%».

Alla riduzione hanno anche contribuito alcune grandinate che si sono verificate a macchia di leopardo. La minore produzione non ha comunque intaccato la qualità delle uve, rivelatasi addirittura migliore degli anni scorsi in certe zone. Sul piano commerciale l’annata si annuncia con numerose incognite.

«In questa prospettiva – aggiungono Frascari e Santandrea – la cooperazione vitivinicola emiliano-romagnola, che rappresenta oltre l’11% della produzione nazionale, è pronta a giocare un ruolo sempre più attivo nella comunicazione e promozione sui mercati per valorizzare sia in Italia che all’estero i propri prodotti di qualità, frutto di una filiera che dal vigneto è in grado di proporre il vino al consumatore finale».

Va in questa direzione Vi.vite, la manifestazione del vino cooperativo organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e in programma a Milano il 25 e 26 novembre. «Al di là dei numeri del vino cooperativo, finora è mancato un racconto del vino cooperativo e del valore aggiunto che le cantine cooperative rappresentano in termini di tutela del territorio e salvaguardia della bellezza dei paesaggi agricoli del nostro Paese. Questo racconto – conclude Ruenza Santandrea – vogliamo iniziare a trasmetterlo all’esterno, parlando di vino non a un pubblico selezionato di esperti, ma a tutti i consumatori, in maniera semplice e diretta».

 

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