Il tratto finale di via Nobili a Modena, che diverrà un’autonoma e distinta area di circolazione in collegamento con via Don Zeno Saltini, verrà intitolato alle Donne che presero parte all’Assemblea Costituente (1946-1947), mentre la strada davanti a Porta Nord della stazione ferroviaria, tra la nuova rotatoria che verrà realizzata all’incrocio tra via Giovanni Pico della Mirandola e via Manfredo Fanti, fino alla confluenza nella Nonantolana in corrispondenza del cavalcaferrovia Mazzoni, si chiamerà via Rita Levi Montalcini.

L’intitolazione al premio Nobel per la medicina del 1986 e alle Donne costituenti sono due dei provvedimenti proposti dalla commissione Toponomastica e approvati dalla giunta comunale nei giorni scorsi insieme all’intitolazione del parco di via Buon Pastore (circa 13 mila metri quadrati) a Don Mario Rocchi, fondatore della Città dei Ragazzi.

Per Montalcini e Don Rocchi, trattandosi di personalità scomparse meno di dieci anni fa, servirà la deroga da parte della Prefettura. Per l’intitolazione al sacerdote modenese si era espresso all’unanimità il Consiglio comunale a inizio 2017, in occasione del 70° anniversario della Città dei Ragazzi.

Nella delibera della giunta comunale si prevede anche l’intitolazione di una piazza a Ermanno Gorrieri collegata alla via già intitolata al comandante partigiano, sindacalista, sociologo e politico (è stato parlamentare e ministro del Lavoro) che verrà realizzato nell’ambito degli interventi previsti con il Progetto Periferie.

Una stele dedicata all’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra sarà collocata, inoltre, all’interno del parco Anmig, in corrispondenza dell’accesso di via Luigi Gazzotti, per celebrare il centenario dell’associazione, mentre una sala dell’Archivio storico comunale sarà intitolata ad Adamo Pedrazzi (1880-1961), direttore della Biblioteca Poletti nel 1924 e direttore anche dell’Archivio storico. In corso Duomo, infine, verrà posta una targa a ricordo dell’edicola della famiglia Panini come già annunciato nei giorni scorsi dall’assessore Gabriele Giacobazzi in Consiglio comunale.

Dopo le modifiche dello scorso anno, per adeguare i nomi delle strade e delle piazze cittadine alle nuove regole stabilite dall’Istituto nazionale di statistica, nei giorni scorsi il Comune di Modena ha cambiato altri 52 toponimi completando l’opera avviata e correggendo alcuni refusi che si erano creati negli anni Ottanta nel passaggio dall’archivio cartaceo a quello digitale.

Come già lo scorso anno, queste modifiche non comportano alcuna variazione di indirizzo per i cittadini e per le attività residenti delle aree interessate, né per le targhe stradali. I cittadini non saranno infatti tenuti ad aggiornare i propri documenti, che verranno cambiati solamente alla loro scadenza. Allo stesso modo, non si rende necessaria la sostituzione della cartellonistica stradale o delle targhe indicanti le denominazioni se non in caso di necessità o deterioramento.

Le direttive dell’Istat hanno come obiettivo di rendere omogenee le banche dati informatizzate sulle strade e sui numeri civici per l’intero territorio nazionale creando un unico archivio toponomastico di riferimento per il censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali.

Dopo gli interventi sull’uso dei numeri e delle date, sull’utilizzo dei trattini nelle denominazioni e sui titoli onorifici dei personaggi, i 52 adeguamenti di quest’anno riguardano sei toponimi che perdono il prefisso “strada” mantenendo solo il termine “viazza” e inserendo il “di”, come, per esempio, “strada viazza Cognento” che diventa “viazza di Cognento”, mentre “strada contorno Cognento” diventa “strada contorno di Cognento”.

In due casi si correggono le preposizioni ridondanti, così che “via Della Manifattura dei Tabacchi” diventa “via Della Manifattura Tabacchi” e viale “Dei Martiri della Libertà” si trasforma in “viale Martiri della Libertà”. In un caso si rimedia a un vero e proprio errore: “via San Donà del Piave” viene corretto in “via San Donà di Piave”.

I refusi che vengono corretti sono una decina: “via Del Lancillotto” diventa “Dei Lancillotto” e strada “Cave Ramo” si trasforma in “Cave di Ramo”, così come nelle indicazioni di località si inserisce la preposizione e, per esempio, “strada Albareto” diventa “di Albareto”

In una trentina di vie, vicoli e stradelli si inseriscono elementi che chiariscono la riconoscibilità univoca del toponimo. Succede per esempio con “via Orazio” che diventa “via Orazio Quinto Flacco” o con “stradello Agazzotti” che si trasforma in “stradello Degli Agazzotti” e lo stesso succede per i Bagnesi, i Boschi, i Federzoni, i Livizzani, i Medici Caula o i Tampellini, solo per citarne alcuni.

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