Sollecitano investimenti per migliorare i servizi a cittadini e imprese e denunciano difficoltà operative, acuite dalla campagna di delegittimazione esterna. Sono 300 i lavoratori della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Modena. Oltre la metà si è riunita in assemblea, aderendo alla vertenza nazionale attivata unitariamente dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil Pa, Unsa Salfi e Flp.

«I dipendenti modenesi delle Entrate chiedono che sia restituita dignità al lavoro che svolgono quotidianamente per contribuire a una migliore qualità ed equità dell’azione dell’Agenzia – affermano i segretari territoriali Vincenzo Santoro (Fp Cgil), Elena Belli (Cisl Funzione pubblica) e Paola Bollini (Uil Pa Agenzia Entrate Emilia-Romagna) – Stigmatizzano le immotivate resistenze dell’Agenzia e del Ministero vigilante al riconoscimento professionale del personale, lamentano la totale indifferenza rispetto alle difficoltà operative e lavorative più volte denunciate, denunciano l’assordante silenzio del vertice politico e amministrativo rispetto alla forte campagna di delegittimazione esterna verso il personale. Inoltre i lavoratori chiedono un complessivo miglioramento dei servizi attraverso significativi investimenti su personale e strutture, nonché il rilancio della partecipazione e del dialogo sui processi di riforma in atto».

I sindacati ribadiscono l’importanza della ripresa delle relazioni sindacali al fine di scongiurare l’ennesima riforma “a costo zero”, i cui effetti negativi finirebbero per ricadere sui lavoratori e sugli utenti che affollano ogni giorno le sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

«Se non verrà riaperto presto il confronto – avvertono Fp Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil Pa, Unsa Salfi e Flp – la mobilitazione proseguirà a oltranza».

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