Le emissioni di Fonderie cooperative rientrano nei valori limite prescritti dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per tutti i parametri previsti che, in alcuni casi, sono inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali. Inoltre, in merito alle concentrazioni di odori, è stata individuata dai punti E26, lavorazione e recupero terra, e E27, distaffatura, la provenienza delle emissioni più significative su cui intervenire per ridurre i disagi segnalati dai cittadini. 

È quanto risultato dalle analisi che Arpae, come annunciato, ha svolto nei mesi di maggio e giugno per approfondire la caratterizzazione chimica e olfattometrica delle emissioni dello stabilimento, sia attraverso le misurazioni richieste dalla stessa Aia che con campionamenti ulteriori. Le misure hanno riguardato le emissioni ai camini sulle quali sono state eseguite verifiche su polveri, metalli, diossine, benzene, aldeidi, fenoli, ammine, ossidi di azoto e di zolfo, monossido di carbonio, carbonio organico totale, composti organici volatili.

Sono stati eseguiti anche specifici campionamenti sulle concentrazioni di odore e sui flussi odorigeni che indicano appunto come le sorgenti più significative siano l’emissione E26, che presenta il valore più elevato sia in termini di concentrazione che di flusso (calcolato come prodotto fra la concentrazione di odore e la portata di aria emessa attraverso il camino), e l’emissione E27. Nei campioni è stata rilevata anche la presenza di fenoli e ammine, sostanze caratterizzate da una soglia olfattiva molto bassa e che possono per questo motivo incidere sulla percezione di odore. Ulteriori misurazioni, i cui risultati saranno disponibili a breve, sono state effettuate attraverso la campagna di monitoraggio con il naso elettronico realizzata nei mesi di giugno e luglio nelle aree esterne all’impianto.

I risultati delle analisi sono disponibili sul sito www.arpae.it nella pagina di Modena.

 

IL TAVOLO TECNICO IMPONE UN PROGETTO ENTRO UN MESE

Fonderie cooperative di Modena ha quasi completato gli interventi strutturali per mitigare l’emissione di odori e polveri che erano stati concordati nel mese di luglio con il tavolo tecnico composto da Comune di Modena, Arpae e Ausl che si è riunito nuovamente venerdì 8 settembre dopo la pausa estiva di agosto, durante la quale l’impresa è stata chiusa.

La riunione, in continuità con la precedente seduta del 20 luglio scorso, aveva all’ordine del giorno anche la presentazione, da parte dell’azienda, delle proposte impiantistiche di miglioramento. I primi progetti presentati, però, sono stati giudicati insufficienti dai tecnici del tavolo per il pieno raggiungimento degli obiettivi di abbattimento ulteriore delle emissioni e di mitigazione degli odori.

Il tavolo tecnico ha quindi verbalizzato la necessità di presentare entro 30 giorni, da parte dell’azienda, un nuovo progetto basato sulla tecnica di iniezione di carbone attivo nelle condotte di aspirazione a monte dei filtri già installati nei punti di emissione E26 e E27, anche sulla base delle indicazioni fornite da Arpae e Ausl a seguito dei risultati delle analisi sulle emissioni effettuate nei mesi di maggio e giugno.

Gli approfondimenti sulle emissioni effettuati nel corso dei controlli per avere una caratterizzazione chimica e olfattometrica hanno infatti individuato come responsabili di oltre il 95 per cento delle emissioni che generano odori (benzene, idrocarburi aromatici e alifatici) le emissioni E26 e E27, confermando quindi quanto già anticipato da Arpae nei precedenti incontri, ovvero che l’impianto di abbattimento odori deve essere installato su queste due emissioni.

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