“Chiediamo ad azienda e dipendenti di stare al merito della trattativa, che è tema squisitamente sindacale e circoscritto all’armonizzazione dei contratti territoriali. Non condividiamo, però, l’affermazione generica che i mezzi del trasporto pubblico non siano sicuri in quanto, se anche non si può escludere del tutto la possibilità di qualche imprevisto, sono sottoposti a regolare manutenzione”.

Lo ha detto l’assessore alla mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 27 aprile rispondendo a tre interrogazioni, trasformate in interpellanze, sulla vertenza dell’azienda di trasporti pubblici Seta.

L’interrogazione del M5s, illustrata da Marco Rabboni, chiedeva in particolare cosa l’Amministrazione pensa del comportamento e delle dichiarazioni dei vertici di Seta, se concorda con tale gestione, e “se, trattandosi di un servizio pubblico locale, non sarebbe stato più opportuno cercare di partecipare col fine di risolvere le controversie attivando un tavolo di lavoro/mediazione tra le parti in causa, caratterizzato da un maggior ricorso al dialogo alla ricerca di soluzioni pratiche e alla concertazione”. La seconda interrogazione, presentata da Andrea Galli di FI, chiedeva una valutazione del Comune sullo sciopero di lunedì 20 marzo “che ha riguardato pressoché la totalità dei lavoratori di un’azienda ‘comunale’”, e domandava se per l’Amministrazione è corretto “il tentativo di Seta di scaricare le colpe dei disservizi derivanti dallo sciopero sui lavoratori invece che su un management forse non particolarmente ferrato  in tema di trasporti”. La terza interrogazione, presentata da Art.1 – Mdp e illustrata da Vincenzo Walter Stella, chiedeva come Seta intenda rispondere “alle oggettive carenze di personale sia viaggiante che delle officine” e “se non sia opportuno che l’azienda, adotti un atteggiamento di maggior dialogo nei confronti dei lavoratori ritirando i provvedimenti disciplinari e garantendo i turni di riposo in serie ponendo le condizioni per scongiurare ulteriori scioperi”. Il consigliere ha inoltre domandato quale sia stato il ruolo di Amo e se non sia il caso di coinvolgere attivamente anche l’utenza tramite l’istituzione di un comitato.

L’assessore ha precisato che “Seta non è una municipalizzata, ma un’azienda con autonomia di gestione che opera in regime di mercato nel settore dei trasporti e con un proprio consiglio di amministrazione formato da persone competenti. Il Comune di Modena – ha aggiunto – non è il proprietario ma detiene esclusivamente una quota, pari all’11 per cento del capitale sociale della società. Ciò significa che, all’interno dell’azienda deve relazionarsi e trovare accordi con una serie di altri soggetti e ha il compito di rappresentanza in quanto il primo referente dell’Amministrazione è il cittadino cui il servizio viene rivolto”.

Giacobazzi ha quindi chiarito che “le valutazioni e dichiarazioni di Seta sono legittime, come legittimo è lo sciopero fatto dai dipendenti, ma poi bisogna ripartire nella trattativa e stare lì a discutere del merito. Non si può trasformare una questione sindacale in una questione politica e bisogna rinunciare a rappresentazioni macchiettistiche che fanno danno e non servono”. L’assessore ha quindi precisato che “non sarebbe utile, in questo momento, mettere in mezzo nelle trattative altri soggetti come un Comitato o Amo”.

Giacobazzi ha poi evidenziato la necessità per questo tipo di aziende di avere fattori di produzione flessibili per stare sul mercato (“la domanda è soggetta a notevoli variazioni”). Dopo l’armonizzazione delle tariffe, la trattativa in corso punta ad armonizzare i contratti tra i tre territori di competenza di Seta: “È necessario per ragioni di equità ma anche per garantire tutele contrattuali in caso di subentri futuri. Questo processo è stato voluto e ritenuto necessario dagli enti locali, dai sindacati e dall’azienda, il problema è sorto quando è emerso che le condizioni a Modena non erano peggiori rispetto alle altre realtà e questo ha complicato il processo di armonizzazione, che però rimane necessario”.

Rispetto ai mezzi di trasporto pubblico, Giacobazzi ha annunciato che “nel 2017 saranno comprati dieci filobus elettrici in grado di staccarsi dalla rete filoviaria e di muoversi in tratti senza connessione”, mentre “si è scelto di comprare anche mezzi usati per poterne acquisirne di più”. Riportando quanto comunicato da Seta, l’assessore ha poi precisato che in azienda si sono prevalentemente verificate contestazioni di comportamenti dei dipendenti e che poche invece sono stati i provvedimenti disciplinari, che rispetto ai chilometri di servizio forniti dall’azienda in situazione normale il personale sembra dimensionato in maniera corretta (nel 2016 l’azienda ha assunto 51 persone e riconosciuto 100 euro in più per ogni dipendente), che risultano mediamente meno di 100 ore di straordinario all’anno per dipendente e che l’attività avviene nel pieno rispetto delle norme sui turni di lavoro. Giacobazzi ha infine ricordato che sarà spostato il capolinea per due tratte di autobus e verranno subito allestiti con servizi igienici, un terzo entro l’estate.

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