“Dall’1 agosto 2016 al 31 gennaio 2017 i biglietti multicorsa per il trasporto pubblico venduti sono stati 35.059, negli stessi sei mesi dell’anno precedente erano stati 33.371. L’incremento significativo di circa 2000 biglietti multicorse venduti dimostra che il nuovo assetto tariffario non ha trovato difficoltà a entrare a regime”.

Lo ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 27 aprile rispondendo all’interrogazione del M5s illustrata da Marco Bortolotti sui biglietti multicorse Seta.

Il consigliere ha chiesto, in particolare, “quanti biglietti a 6 o 10 corse sono stati venduti da agosto a oggi e per quale motivo si è reso necessario differenziare l’uso dei due titoli di viaggio rendendo l’accesso e la ricarica dei biglietti a 10 corse limitata a soli tre punti sul territorio modenese”. Bortolotti ha infatti ricordato che “la vendita dei biglietti singoli e del multicorsa a 6 corse è ammessa presso le biglietterie e le rivendite Seta, quindi oltre 50 punti sul territorio”, mentre l’utilizzo del multicorsa a 10 corse richiede l’attivazione di un titolo di viaggio personale non cedibile, su card Mi Muovo, che ha un costo fisso di 5 euro e presenta “un unico punto a Modena per l’emissione e la riemissione del titolo di viaggio, presso l’Autostazione delle corriere di Modena, e due punti di ricarica sul territorio, presso la Stazione FS e la stazione delle Ferrovie provinciali”.

Nel dettaglio, l’assessore ha precisato che, nel periodo dall’1 agosto 2016 al 31 gennaio 2017, i biglietti da 10 corse personali venduti sono stati 4.585 mentre quelli da 6 corse impersonali sono stati 17.800 (in entrambi i casi nel periodo equivalente dell’anno precedente non erano presenti), i multicorse personali per anziani da 10 sono passati da 4.077 a 5.954, i multicorse da 12 corse integrati con il servizio regionale sono stati 2.293 contro 7 dell’anno precedente, mentre i multicorse impersonali da 10 corse ad esaurimento sono stati 4.059 contro i 29.287 dello stesso periodo nello scorso anno.

“L’operazione fatta l’anno scorso – ha proseguito – con un costo maggiore per gli utenti estemporanei e vantaggi per gli abbonamenti, si è avviata in termini positivi  e speriamo che mantenga questa strada. Pur avendo incrementato le agevolazioni di certi strumenti, c’è stato un guadagno, seppur limitato, per l’azienda dovuto all’aumento di utenti e ciò consente di investire in mezzi e qualità del servizio”.

Rispetto alle rivendite in grado di effettuare le ricariche delle tessere, anche per il biglietto da 10 corse, Giacobazzi ha precisato che Seta sta approntando una riorganizzazione della rete di vendita attrezzando le principali rivendite con lo strumento della ricarica. “La stessa operazione – ha aggiunto – sarà effettuabile da casa e l’obiettivo è anche quello di dare la possibilità di effettuare il pagamento della corsa attraverso il cellulare. C’è l’impegno ad avere in funzione entro l’anno almeno parte di queste novità”.

Sul tema è intervenuto il consigliere del Pd Fabio Poggi il quale ha evidenziato “che Seta si era data obiettivi importanti di fidelizzazione degli utenti e i risultati non erano così certi. I dati – ha affermato – seppur parziali, sono interessanti e ci dicono che la scelta fatta sembra funzionare”. Per il consigliere, la vera questione è ora quella legata alla rete commerciale, “che deve diventare il più possibile virtuale, automatica e flessibile per continuare a incentivare il trasporto pubblico”.

Anche Vincenzo Walter Stella di Art.1 – Mdp ha convenuto che “la politica adottata da Seta sta andando nella direzione auspicata dalla stessa azienda, e cioè diffondere sempre più multicorse e abbonamenti rispetto alle corse singole. È necessario – ha aggiunto – trovare il modo di agevolare l’acquisto per evitare agli utenti il problema della disponibilità di monete o della ricerca di una rivendita”.

Nella replica, Bortolotti ha commentato che “c’è stata una volontà di cambiare strumenti per renderli meno accessibili, altrimenti non sarebbero stati solo tre i punti di ricarica e le informazioni fornite ai vari punti vendita in merito ai multicorse sarebbero circolate meglio”. Il consigliere ha ribadito che “il costo di una tessera di 5 euro per l’utilizzo sporadico del mezzo significa che per almeno 17 corse l’utente non risparmia niente. Per fidelizzare l’utente – ha concluso – è necessario invogliare all’utilizzo ed essere competitivi rispetto ai mezzi privati”.

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