Inversione di tendenza per l’edilizia che segna una leggera crescita, anche se ancora soffre l’occupazione. Questa la sintesi che emerge dall’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Volume d’affari Riprende la tendenza moderatamente positiva. Nel quarto trimestre il volume d’affari a prezzi correnti è leggermente aumentato (+0,4 per cento) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, con un’inversione della tendenza del trimestre precedente. Il saldo dei giudizi tra la quote delle imprese che rilevano un aumento o un a riduzione del volume d’affari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno è salito leggermente a quota 5,9. Si conferma la correlazione positiva tra dimensione d’impresa e andamento del volume d’affari che risulta pari a +2,8 per cento per le grandi imprese e a -0,4 per cento per le piccole. Anche l’anno 2016 si è chiuso con un lieve aumento del volume d’affari dello 0,4 per cento. La tendenza positiva non ha interessato le piccole imprese (-0,3 per cento), ma è andata soprattutto a vantaggio delle grandi imprese con 50 e più dipendenti (+2,3 per cento).

Lavoro e Ammortizzatori sociali Secondo Istat, in media, nel 2016 gli occupati nelle costruzioni sono risultati poco più di 100 mila, con una forte diminuzione (-6,2 per cento) rispetto all’anno precedente e una tendenza negativa più rapida di quella nazionale (-4,4 per cento). Nel 2016, nel complesso delle varie gestioni le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono ammontate a quasi 7 milioni 407 mila, con una flessione dell’11,5 per cento.

Il registro delle imprese A fine 2016, le imprese attive nelle costruzioni erano 66.979, quindi 1.185 in meno (-1,7 per cento) in un anno. La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-648 unità, -1,3 per cento), ma più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-3,0 per cento, -518 unità). La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (-2,2 per cento, 1.033 unità), ma la tendenza negativa è più forte per le società di persone (-4,2 per cento), che risentono negativamente dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata. È rapida la flessione per i consorzi e le cooperative (-3,8 per cento). Grazie alla normativa citata, aumentano solo le società di capitali (+1,8 per cento).

 

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