Personale della Squadra Mobile della Questura di Bologna, in collaborazione con la Squadra Mobile di Modena ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cittadini albanesi di 29 anni e di 23 anni – oltre ad un’ordinanza di obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti di un cittadino italiano originario dell’Albania di 20 anni.

L’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, scaturisce dall’attività investigativa effettuata dalla quarta sezione contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile di Bologna. La sera del 6 settembre dello scorso anno un cittadino nigeriano di 23 anni veniva rapinato di 1000 euro da tre ragazzi che si erano offerti di dargli un passaggio in auto. Lo stesso, infatti, stava cercando di tornare a Castelfranco Emilia dopo aver passato la giornata a Forlì in cerca di un appartamento da affittare per sé e la sua compagna.

Raggiunta la stazione di Bologna, il nigeriano saliva a bordo dell’auto con i tre ragazzi, da lui conosciuti in quanto anch’essi di Castelfranco, che in cambio del favore gli chiedevano la somma di 10 euro. Notate però il numero ingente di banconote che il nigeriano aveva nel portafoglio – utili per la caparra da anticipare per l’affitto – i tre albanesi decidevano di appropriarsene: l’uomo seduto a fianco dell’ospite, in particolare, estraeva una pistola (successivamente rivelatasi a salve) e dopo aver minacciato e picchiato il nigeriano, si impossessava del denaro e scaraventava il malcapitato in via Pietramellara con la complicità dei due amici, esplodendo in aria un colpo per intimorirlo ulteriormente.  La vittima, soccorsa dalle volanti della Polizia e dal 118, riportava lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.

Le indagini della Squadra Mobile basate sul racconto dei testimoni consentivano di risalire all’autovettura ed al suo utilizzatore, un cittadino italiano di 20 anni di origini albanesi, il quale, rintracciato a Pavullo nel Frignano, raccontava di essersi trovato suo malgrado implicato nella rapina mentre era a bordo dell’autovettura della madre in compagnia di suoi conoscenti. Le sue dichiarazioni, unite ai riscontri degli accertamenti sulle celle telefoniche, portavano la Squadra Mobile ad individuare gli altri due complici e consentivano al P.M. titolare dell’indagine di richiedere le misure cautelari per i reati di rapina in concorso commessa con armi da più persone, lesioni aggravate e porto illegale di arma comune da sparo.

I due albanesi sono statti associati presso la Casa Circondariale di Modena mentre l’italiano (in virtù della collaborazione prestata ed in considerazione della minor gravità della propria condotta) è stato rilasciato con l’obbligo di adempiere alla presentazione presso gli uffici di polizia.

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