“Un errore.” Così Confesercenti Modena definisce l’eliminazione dei voucher. “Un errore che danneggia soprattutto le imprese che operano in modo regolare ed onesto. E che non solo non potranno più contare sui buoni lavoro per gestire i picchi di attività, ma si troveranno anche a fare i conti con una maggiore concorrenza sleale, esercitata da chi non si fa problemi e scrupoli ad alimentare il sommerso.”

I NUMERI. Tutti i settori sono interessati dal provvedimento, al punto che nel 2016 a Modena e provincia i voucher totali venduti sono stati quasi 3 milioni (2.879.448, per la precisione), col nostro territorio al 12esimo posto per utilizzo a livello nazionale e secondo in regione dietro solo a Bologna. Rispetto a quelli di riferimento di Confesercenti è il terziario ad essere principalmente interessato dallo stop inferto ai buoni lavoro. Infatti tra i settori che ne hanno usufruito fino ad ora sul territorio modenese ci sono: pubblici esercizi e turismo, commercio al dettaglio di generi alimentari ed extralimentari – piccole e medie superfici – ambulantato e servizi. Entrando nel dettaglio, al primo semestre 2016 (ultimo dato disponibile) sono stati oltre 144mila quelli utilizzati dalle imprese del settore commercio, a cui seguono i quasi 140mila dei servizi e i circa 130 mila nell’ambito delle attività di turismo e pubblici esercizi.

“I voucher – riprende l’Associazione modenese – sono stati uno strumento flessibile, utile  alla creazione di lavoro. Possiamo solo immaginarlo il grave danno, in assenza di altri provvedimenti, che verrà arrecato alle imprese del terziario già da questo mese: pensiamo ad esempio al turismo, settore tra i più dinamici della nostra economia – compresa quella locale – caratterizzato da un tipo di attività non programmabile, gestibile anche attraverso impieghi occasionali. Contro gli abusi, che nessuno nega, sarebbe stato meglio andare prima monitorare l’applicazione delle nuove regole di comunicazione delle singole prestazioni finalizzate a contrastare possibili abusi, e non la loro completa cancellazione. Il lavoro occasionale continuerà ad esistere, con o senza voucher, regolare o meno. lo stesso premier Paolo Gentiloni ha ammesso che i buoni rispondevano ad una giusta esigenza  delle imprese. Ora – ritiene Confesercenti – occorre uscire e superare la fase di denuncia. Per trovare attraverso un confronto costruttivo una soluzione, gradita alle parti sociali e in grado soprattutto di rispondere ai bisogni di flessibilità nella gestione del lavoro di molte imprese. Per questa ragione al tavolo degli impieghi occasionali e discontinui che il Ministro del Lavoro si è impegnato ad avviare, sosteniamo quanto Confesercenti proporrà e cioè che la prossima regolamentazione di mini-jobs sia delegata ai contratti nazionali di settore, in modo da porre il controllo dell’utilizzo del lavoro accessorio sotto vigilanza degli enti bilaterali al fine di evitare definitivamente problemi e polemiche..”

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