Il mese di gennaio a Modena secondo le elaborazioni fornite dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia  è stato “freddo ma non certo da record per il nostro territorio”.

I dati raccolti presso la stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena indicano una temperatura media mensile di 3.0°C, che risulta inferiore di soli – 0.2°C alla media climatica 1981-2010. Non occorre andare molto indietro nel tempo per trovare mesi di gennaio più freddi, come per esempio nel 2010 con 2.4°C e nel 2006 con 2.5°C.

Temperature medie più rigide nella stazione del Campus universitario DIEF di Modena, in prossimità della periferia, con 1.6°C e nella stazione posta al Campus universitario S. Lazzaro di Reggio Emilia con 1.0°C. “Sono differenze – afferma il meteorologo Luca Lombroso di Unimore – che non ci sorprendono, e sono dovute alla diversa collocazione delle stazioni.

Nel giorno più freddo, il 7, il termometro è sceso a -4.2°C in Piazza Roma a Modena e -8.9°C sia al Campus di Modena che di Reggio Emilia.

“Siamo lontani – prosegue la sua analisi Luca Lombroso – dal gelo storico del gennaio 1985, quando la colonnina scese a -15.5°C nella stazione storica di Modena e -26°C nelle campagne più aperte. Ben più freddo anche il febbraio 2012, che vide il termometro scendere a -7.0°C in centro a Modena e -13.2°C in periferia presso il Campus del DIEF”.

Il mese è stato caratterizzato da molti giorni con temperatura minima al di sotto degli zero gradi, in tutto 11 i giorni con “Tmin<0°C” nella stazione presente nel Palazzo Ducale di Modena, anche se nel gennaio 2012 se ne contarono 12 con tanta rigidità e nel febbraio dello stesso anno addirittura 16. Quasi tutto il mese ha visto temperature minime sotto zero al Campus DIEF di Modena (28/31) e addirittura 29 a Reggio Emilia. “Tuttavia, – precisa l’esperto Luca Lombroso – a differenza del febbraio 2012 ed anche in svariate altre occasioni, mai abbiamo osservato la cosiddetta “giornata di gelo senza disgelo”, ovvero giornate con anche la temperatura massima sotto gli 0°C”.

Sempre secondo l’analisi condotta dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario di Unimore il mese è stato sostanzialmente diviso in due, con una prima parte molto fredda e un fine mese in cui, a fronte delle gelate notturne, durante il giorno il termometro è salito, nella stazione storica del centro a Modena, anche fino ai 10.3°C il 24 gennaio, data nella quale si è registrata la massima più alta. Nello stesso giorno al Campus DIEF di Modena si sono toccati 12.3°C, mentre a Reggio Emilia 10.7°C.

Anomalie sono state riscontrate, invece, riguardo alle precipitazioni. Gennaio è stato per il nostro territorio un mese decisamente siccitoso: soli 3.2 mm nella stazione storica di Piazza Roma a Modena. Questo dato ne fa il mese di gennaio più asciutto dal 1993 (1.7 mm), con solo 10 casi di mesi di gennaio più siccitosi dal 1830, ovvero da quando l’Osservatorio Geofisico di Unimore raccoglie i principali parametri meteorologici. Inoltre, salvo effimere apparizioni con deposito non misurabile, è mancata la neve. A parte un paio di deboli nevicate di 1 cm nel gennaio 2016, l’ultima vera nevicata a Modena risale al 6 febbraio 2015, quando ne caddero ben 32 cm.

Ancora più marcata l’anomalia pluviometrica del bimestre dicembre-gennaio, con soli 21.2 mm, dato che issa quest’ultimo bimestre sul quinto gradino della scala storica invernale. L’ultima volta che il primo scorcio di inverno è stato così siccitoso fu nella storica nel bimestre 1989-1990, in cui fra dicembre e gennaio caddero soli 8.3 mm. Scarse le precipitazioni anche a Modena Campus DIEF, 4.3 mm, e quasi irrilevanti a Reggio Emilia, con soli 1.7 mm.

Previsioni. Venerdì 10 febbraio sono previste deboli precipitazioni irregolari, in parte nevose fino a bassa quota, ma non in pianura. La quota neve è prevista a 400 m, quindi in collina, con temporanee apparizioni di fiocchi a tratti anche a 200 m. Non sono previste, invece, nevicate in pianura. “Giusto per dovere di cronaca – avverte Luca Lombroso – segnaliamo che i più attenti ai fenomeni meteo potrebbero, fra la pioggia, individuare tracce di neve marcia, quelle che in gergo amatoriale si chiamano “gocce cremose”, termine che in realtà non esiste nella terminologia meteorologica dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale”.

Questa situazione – a detta degli esperti – è determinata dalla combinazione del passaggio di una depressione mediterranea, che brevemente avrà minimo sul Mar Tirreno, con un modesto afflusso di aria fredda da est, nei bassi strati, a seguito dell’espansione di un anticiclone con massimo sulla Scandinavia e “naso” (pool di aria fredda) sulla Pianura Padana. Non sarà certo un ritorno del grande freddo, anche se le temperature saranno in diminuzione, pur senza scendere a valori particolarmente bassi: le temperature minime previste su Modena e su Reggio Emilia  per venerdì 10 febbraio stazioneranno attorno a +1,+2°C e massime sui +6, +7°C°C. Sabato 11 e domenica 12 febbraio saranno giornate piuttosto grigie e umide, con temperature in aumento tra domenica 12 e lunedì 13 febbraio.

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